Manutenzioni, ristrutturazioni, lavori di restauro e recupero conservativo, il Testo Unico Edilizia enumera una vasta casistica … ma non sempre è facile definire in maniera netta in quale categoria rientra un determinato intervento. Non è solo una questione di “definire” l’intervento edilizio in base alle “caselle” del Testo Unico Edilizia.
La corretta definizione di un intervento edilizio, infatti, rappresenta un elemento fondamentale per capire quale titolo edilizio richiedere: sia esso il permesso di costruire, una DIA o una SCIA o … non serva nessun permesso formale!
Le difficoltà che si riscontrano per la qualificazione degli interventi sono molteplici e, purtroppo non esistono regole e prassi sempre uniformi nelle diverse amministrazioni pubbliche.
A conforto di quanto stiamo scrivendo ricordiamo quanto scritto da Michele Miguidi nella Guida Essenziale al Testo Unico Edilizia , che cita una recente sentenza della Corte di Cassazione penale (sentenza n. 5618/2012) nella quale si sottolinea come “il regime dei titoli edilizi non può essere eluso attraverso la suddivisione dell’attività edificatoria finale nelle singole opere che concorrono a realizzarla. […] L’opera (edilizia) deve essere considerata unitariamente nel suo complesso, senza che sia consentito scindere e considerare separatamente i suoi singoli componenti”.
Fuori dallo stile giuridico della sentenza, Miguidi spiega che i Giudici della Suprema Corte hanno voluto evidenziare come l’attività edilizia non può essere divisa in maniera artificiosa o burocratica per eludere le norme relative al rilascio dei titoli edilizi.
Ma sull’argomento, oltre alla Cassazione, si è pronunciata anche la Corte Costituzionale che nel 2011 ha fornito un importante concetto: “La linea di distinzione tra le ipotesi di nuova costruzione e quelle degli altri interventi edilizi non può essere dettata in modo uniforme sull’intero territorio nazionale, la cui morfologia identifica il paesaggio, considerato questo come la rappresentazione materiale e visibile della Patria” (C. Cost. sentenza n. 309/2011).
Ecco dunque, tenendo bene a mente queste difficoltà, abbiamo pensato di realizzare una serie di post di approfondimento curati da Michele Miguidi, che offrono utili informazioni sui diversi interventi contenuti nel Testo Unico Edilizia (scarica qui il testo integrale del Testo Unico Edilizia aggiornato).
Alla fine del nostro “viaggio” i lettori avranno delle schede con definizioni, esempi, casi di esclusione e riferimenti giurisprudenziali di tutte le tipologie di intervento edilizio definite dal Testo Unico Edilizia.
Sull’argomento ricordiamo anche il Dossier IVA agevolata in edilizia, che fornisce utili informazioni sulle tipologie di lavori edilizi e sulle definizioni base.
Qui di seguito ecco, in breve, un sommario dei prossimi appuntamenti su Ediltecnico.it:
– Interventi di manutenzione ordinaria: definizioni ed esempi
– Interventi di manutenzione straordinaria: definizioni e casi di giurisprudenza
– Interventi di restauro e risanamento conservativo: cosa si intende, quali modifiche non sono ammesse e una rassegna di casi
– Interventi di ristrutturazione edilizia: definizione ed esempi
– Interventi di nuova costruzione: le tipologie delle nuove costruzioni
– Interventi di ristrutturazione urbanistica: definizione
Consigliamo:
Il Testo Unico dell’Edilizia: attività edilizia e titoli abilitativi dei lavori
Il T.U.E. ha subito, negli anni, una serie di modifiche radicali. L’opera, abbinando il dovuto rigore ad un taglio operativo, permette di individuare, per ogni singolo articolo, la norma e la giurisprudenza vigente tempo per tempo. Ciò risulta particolarmente utile, per esempio, ove sia necessario verificare il rispetto delle norme vigenti in un dato arco temporale al fine di stabilire la regolarità del manufatto (elemento peraltro necessario per poter godere dei Superbonus fiscali). L’opera è indirizzata ai professionisti tecnici costretti a confrontarsi quotidianamente con norme di difficile interpretazione anche per gli esperti. Il manuale esamina dettagliatamente la prima parte del Testo Unico dell’edilizia (articoli 1-51) focalizzata sull’attività edilizia e sui titoli abilitativi e presenta una serie di peculiarità che la differenziano da lavori analoghi:- ogni articolo presenta il testo vigente e la versione storica, indicando la norma intervenuta;- gli articoli sono arricchiti da un commento e da oltre 2.000 riferimenti giurisprudenziali;- la giurisprudenza riporta: il riferimento (organo giudicante, Sezione, data e numero), un titolo per orientare il lettore e la massima. Il testo del codice è aggiornato con oltre 35 provvedimenti legislativi a partire dalla legge Lunardi fino al decreto Semplificazioni. In appendice sono presenti le c.d. definizioni standardizzate e il quadro dei principali lavori edilizi secondo la riforma Madia. Donato Palombellasi è laureato in Giurisprudenza (laurea quadriennale) con il massimo dei voti e plauso della commissione, discutendo una tesi in Diritto amministrativo. Ha un Master per Giuristi d’Impresa ottenuto presso l’Università di Bologna con specializzazione in opere pubbliche; successivamente ha seguito numerosi corsi specialistici su temi giuridici, economici e finanziari. Ha acquisito esperienza ultra trentennale nel Diritto immobiliare, prima all’interno di studi professionali e poi in aziende operanti nel settore edile-immobiliare. Collaboratore storico di numerose testate specialistiche di rilevanza nazionale, partecipa al comitato scientifico di alcune riviste giuridiche. È autore di numerose opere in materia di Edilizia, Urbanistica, Tutela del consumatore in ambito immobiliare, Contrattualistica immobiliare e Condominio presenti presso le principali biblioteche universitarie e dei Consigli regionali.
Donato Palombella | 2021 Maggioli Editore
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