Proseguono in questi giorni i sopralluoghi di valutazione dell’agibilità post-sismica svolti, con la scheda Aedes, da squadre di rilevatori in edifici pubblici e privati nell’area colpita dal terremoto dell’Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.
Le squadre, composte da tecnici del Sistema di Protezione Civile Nazionale con il supporto di professionisti formati con corsi specifici secondo precedenti protocolli d’intesa siglati con i consigli nazionali hanno cominciato le prime verifiche già dallo scorso 20 maggio.
In Emilia le strutture già controllate sono 6.323: di queste, 2.392 sono state classificate agibili, 1.081 temporaneamente inagibili ma agibili con provvedimenti di pronto intervento, 356 parzialmente inagibili, 84 temporaneamente inagibili da rivedere con approfondimenti, 2.072 inagibili e 338 inagibili per rischio esterno.
In Lombardia, invece, dove ieri i sopralluoghi sono stati temporaneamente sospesi per riprendere stamattina, le strutture finora controllate sono 413. Di queste, 119 sono state classificate agibili, 82 temporaneamente inagibili ma agibili con provvedimenti di pronto intervento, 36 parzialmente inagibili, 14 temporaneamente inagibili da rivedere con approfondimenti, 142 inagibili e 20 inagibili per rischio esterno.
In totale, dunque, nelle due regioni sono stati verificati 6.736 edifici; di questi circa il 37% sono stati classificati agibili, il 17% temporaneamente inagibili ma agibili con provvedimenti di pronto intervento, il 6% parzialmente inagibili, il 2% temporaneamente inagibili da rivedere con approfondimenti, il 33% inagibili e il 5% inagibili per rischio esterno.
Sul sito web del Dipartimento, www.protezionecivile.gov.it, è consultabile una sezione dedicata all’emergenza Sisma Emilia, in cui quotidianamente vengono aggiornati anche i dati relativi alle verifiche di agibilità già effettuate.
Il Dipartimento della Protezione Civile ha precisato che la valutazione di agibilità in emergenza post-sismica è una valutazione temporanea e speditiva, vale a dire formulata sulla base di un giudizio esperto e condotta in tempi limitati, in base alla semplice analisi visiva ed alla raccolta di informazioni facilmente accessibili, volta a stabilire se, in presenza di una crisi sismica in atto, i cittadini possano utilizzare gli edifici colpiti dal terremoto restando ragionevolmente protetti dal rischio di gravi danni.
Nei giorni scorsi il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha diramato una circolare nella quale si forniscono tutte le informazioni necessarie per gli ingegneri che desiderano prestare la propria opera in soccorso delle popolazioni colpite dal sisma (vedi “Ingegneri per il terremoto in Emilia, cercasi volontari”).
La richiesta è rivolta, almeno in questa prima fase, a ingegneri formati ai sensi di quanto disposto dal d.P.C.M. 5 maggio 2011 Approvazione del modello per il rilevamento dei danni, pronto intervento e agibilità per edifici post-sismica e del relativo manuale di compilazione.
Si chiedono quindi ingegneri che abbiano seguito i percorsi formativi dedicati al tema dell’agibilità, alle procedure di compilazione della scheda AEDES e, più in generale, alle attività di gestione tecnica dell’emergenza.
E sulla sicurezza sismica degli edifici, le valutazioni di agibilità e i materiali “antisismici” segnaliamo due interessanti commenti: “Terremoto Emilia, la responsabilità per l’agibilità dei fabbricati” dell’ing. Pierpaolo Cicchiello e “Il sisma e gli esperti improvvisati” dell’ing. Fabrizio Dellachà.
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