All’assemblea di Confindustria, il nuovo Presidente Giorgio Squinzi (Patron della Mapei) interviene sulla situazione del paese e su materie quali Pubblica Amministrazione, crediti delle imprese, infrastrutture, energia, sostenibilità ambientale e dimensioni delle imprese.
Dopo aver ringraziato il Capo dello Stato, perché “il Paese ha bisogno di Napolitano e di altri come lui”, Squinzi chiede concretezza e una nuova politica industriale. Il neopresidente non è convinto nemmeno della riforma del lavoro. Occorre individuare obiettivi-Paese su cui rilanciare grandi progetti e riscommettere sul Sud perché, anche se esiste una questione settentrionale che soffre molto la crisi, il Meridione rappresenta un giacimento di potenzialità inespresse. In particolare, poi, il neopresidente ha puntato il dito contro la P.A., definita una “zavorra” per il Paese: gli adempimenti per le imprese costano troppo, vanno velocizzati, così come vanno velocizzati i pagamenti alle imprese e i lavori infrastrutturali. La riforma della Pubblica Amministrazione è la “priorità delle priorità”.
Ma vediamo in dettaglio cos’ha detto a proposito dei temi a noi più cari.
Pubblica Amministrazione
La priorità delle priorità è la riforma della P.A.: è una zavorra che costa 45 miliardi in più rispetto ai migliori esempi europei, solo per gli adempimenti. La conseguenza di tale affermazione? Il ministro Patroni Griffi ha accolto subito l’invito: la prossima settimana in Consiglio dei ministri verrà presentata la delega per armonizzare le norme sul pubblico impiego e la riforma del lavoro del ministro fornero.
Crediti delle imprese
I ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione alle aziende in Italia non sono degni di un paese civile. Sono state prese decisioni importanti (riguardanti la certificazione e la compensazione debiti-crediti) ma ora occorre monitorare la fase dell’attuazione. Lo Stato deve accelerare i pagamenti, “non possiamo più accettare che le imprese falliscano perché devono versare le tasse per forniture fatte allo Stato e che lo Stato non ha pagato”.
Infrastrutture
In cinque anni abbiamo perso il 25% del mercato delle costruzioni e il 35% dei finanziamenti per le opere pubbliche, un settore fondamentale dal punto di vista dell’occupazione. Il gap infrastrutturale è una delle cause principali della scarsa competitività e della recessione. La soluzione proposta da Squinzi? Superare l’impotenza decisionale, un “male” che riguarda tanti aspetti della P.A. e che per le infrastrutture è letale. Occorre favorire l’intervento dei privati nel finanziamento delle opere pubbliche. Le scelte nel campo delle infrastrutture devono essere una leva per innovazione ed efficienza.
Energia
Il costo eccessivo dell’energia segna un gap con l’Europa, in particolare per energia elettrica e gas. La produzione va programmata meglio, le reti devono essere modernizzate. In generale, occorre diminuire la dipendenza energetica, sfruttando la capacità di ricerca italiana e l’ottima tradizione nostrana nella produzione di beni strumentali.
Sostenibiltà ambientale
Le imprese devono ri-orientare le produzioni a criteri di maggiore sostenibilità. Servono anche, a questo scopo, semplificazioni normative. “Lo sviluppo per essere tale deve essere sostenibile” dal punto di vista sociale e ambientale. “L’uso efficiente delle risorse è condizione imprescindibile se l’Europa vuole continuare a mantenere benessere e prosperità”.
Dimensioni delle imprese
Le imprese italiane sono troppo piccole e sottocapitalizzate, non hanno le dimensioni necessarie per fare ricerca e competere sul mercato globale. Il Governo Monti si è già mosso in questa direzione con l’ ACE, importante incentivo fiscale alla patrimonializzazione, ma si dovrà fare altro.
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