Da qui a 3 anni, in Lombardia, tutti gli edifici di nuova costruzione privati o pubblici, dovranno essere a energia quasi zero (vale a dire altissima prestazione energetica con fabbisogno molto basso o quasi nullo e coperto in misura significativa da rinnovabili).
A dichiararlo è l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi che, presso il Campus Bovisa del Politecnico di Milano, ha partecipato all’inaugurazione di VeluxLab, il primo edificio italiano a energia quasi zero inserito in un’Università.
“Proprio pochi giorni fa – ha spiegato Raimondi – il presidente Formigoni, presentando il Progetto di legge sullo sviluppo, ha ricordato che la Lombardia intende anticipare di cinque anni gli standard edilizi che l’Unione europea prevede di rendere obbligatori dal 2020. La Lombardia dunque nell’anno dell’Expo, sarà la terra degli edifici a energia quasi zero (e ad emissioni da riscaldamento bassissime)”.
L’assessore ha quindi sottolineato l’importanza di non cadere nel tranello che porta a credere che minori consumi corrispondono a minor sviluppo. “Non è così – ha detto – bisogna solo rendere più efficienti i materiali e gli strumenti”. Ecco allora che Veluxlab spiana la strada a nuove sperimentazioni, che sono strategiche ad esempio nella lotta all’inquinamento atmosferico.
Il rapporto Enea sugli interventi di efficienza attivati in Italia nel 2007-2010, ad esempio spiega che “il miglioramento dell’efficienza è attualmente il modo più rapido ed efficace attraverso il quale il nostro Paese può ridurre la domanda di energia e l’emissione di gas serra, aumentando nel contempo la competitività del sistema produttivo nazionale e il benessere dei consumatori, contribuendo a realizzare un modello di sviluppo più sostenibile dal punto di vista sociale, economico e ambientale“.
Per mantenere questo trend servono però investimenti e azioni sempre nuovi.
La Regione Lombardia ha recentemente approvato un bando da 22 milioni per l’installazione di pompe di calore in edifici pubblici. Grazie anche ad interventi di questo tipo in Italia sono stati risparmiati 47.800 GWh/anno di energia.
Veluxlab
Promosso dal Politecnico di Milano e interamente finanziato dalla società Velux, l’edificio diventerà un laboratorio d’eccellenza, dove i ricercatori del Politecnico potranno sperimentare e testare nuove tecnologie e materiali per l’efficienza energetica in edilizia e per lo studio della luce e della ventilazione naturale.
Concepito come modulo sperimentale, la cui stessa forma consente una risposta “attiva” al mutare delle condizioni climatiche esterne, VeluxLab sarà costantemente monitorato per valutare non solo i reali consumi energetici, ma anche il comportamento termico dinamico dell’involucro progettato e validare così i modelli analitici adottati.
E’ stato, infatti, predisposto un sistema di sensori di temperatura superficiale e di intercapedine che, insieme a ulteriori contatori, fornirà il calcolo del consumo energetico finale dell’edificio.
L’intero intervento è stato condotto con un occhio di riguardo verso l’impatto ambientale: i pannelli isolanti a matrice lignea o facilmente riciclabili, i pannelli di rivestimento esterno in fibra di vetro riciclata, il riempimento delle intercapedini con polistirene sbriciolato derivante dagli sfridi triturati delle lavorazioni, la pavimentazione esterna in legno di iroko riutilizzato.
Sono tutti materiali che contribuiscono alla riduzione dell’impatto ambientale dell’edificio nel suo intero ciclo di vita.
La stessa tecnologia costruttiva a secco consente di smontare e riciclare facilmente l’edificio nelle sue componenti, e di raggiungere ragguardevoli prestazioni energetiche ed acustiche.
Fonte: Lombardia notizie
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