Ambiente, energia, infrastrutture, beni culturali, turismo e ordinamento delle professioni intellettuali saranno competenza esclusiva dello Stato: via libera dalla commissione Affari costituzionali del Senato all’emendamento che permette di superare i contenziosi tra Stato e Regioni.
Nella riforma del titolo V, approvata dalla commissione Affari costituzionali del Senato, di cui al disegno di legge recante “Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte seconda della Costituzione” è contenuta questa novità.
La competenza statale esclusiva si arrichisce di:
– le norme generali sul governo del territorio e sistema nazionale della protezione civile;
– produzione, trasporto, distribuzione nazionali dell’energia;
– infrastrutture strategiche e grandi reti di trasporto e di navigazione d’interesse nazionale e relative norme di sicurezza;
– porti e aeroporti civili, di interesse nazionale e internazionale;
– norme generali sulle attività culturali, sul turismo e sull’ordinamento sportivo;
– ordinamento delle professioni intellettuali e della comunicazione;
– norme generali per la tutela della salute, la sicurezza alimentare e la tutela e sicurezza del lavoro.
Le materie di esclusiva competenza delle Regioni saranno invece:
– ordinamento della Regione;
– governo del territorio e urbanistica;
– pianificazione e dotazione infrastrutturale del territorio regionale e mobilità al suo interno;
– promozione dello sviluppo economico locale, scientifico e tecnologico nei diversi settori;
– mercato e politiche del lavoro;
– turismo di ambito regionale;
– valorizzazione dei beni culturali e ambientali;
– attività culturali;
– organizzazione dei servizi alle imprese;
– tutela della salute e organizzazione dei servizi sanitari;
– servizi sociali;
– organizzazione dei servizi scolastici (salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche);
– diritto allo studio anche universitario;
– istruzione e formazione professionale;
– coordinamento della finanza locale e forme associative degli enti locali;
– ordinamento degli enti di area vasta.
Dunque energia, ambiente e beni culturali tornano di competenza dello Stato. C’è un però. L’emendamento suggerisce infatti di prevedere che l’esercizio delle materie di competenza statale possa essere conferito a una o più Regioni solo se c’è intesa con le Regioni, in presenza di una dimensione territoriale ottimale e purché la Regione assicuri equilibrio di bilancio.
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