La migliore spending review è la qualità dei progetti e la corretta esecuzione dei servizi. A dirlo è stato l’ing. Sergio Santoro, presidente dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici (AVCP) che sabato scorso ha incontrato i responsabili delle Commissioni Bandi e Servizi degli Ordini Provinciali degli Ingegneri di tutta Italia.
Sul tappeto il problema più grave che perseguita il mercato degli appalti per i servizi di ingegneria e architettura: il sistematico mancato rispetto delle regole nella predisposizione dei bandi da parte delle stazioni appaltanti. Anche con l’introduzione del c.d. Decreto Parametri, non ha contribuito alla normalizzazione della situazione.
Stiamo parlando di 8 bandi irregolari su 10, come ha avuto modo di ricordare il presidente del CNI, Armando Zambrano, intervenuto all’incontro: “Sulla base delle nostre rilevazioni, il 70-80% dei bandi risultano ancora non conformi. C’è una modalità diffusa di mancato rispetto delle regole”.
Zambrano ha sottolineato la necessità di aprire tavoli di lavoro sulla semplificazione delle procedure e sul difficile reperimento delle risorse. “Sul piano scuola del Presidente del Consiglio Renzi – ha poi aggiunto – come Rete delle Professioni Tecniche abbiamo chiesto di collaborare alla definizione delle linee guida che saranno affidate a Renzo Piano. È necessario stabilire il livello si sicurezza che vogliamo impostare, quello energetico e soprattutto che tasso di semplificazione procedurale. Gli ingegneri non chiedono commissariamenti ma tempi e procedure umani”. Quanto al ruolo dell’Autorità di Vigilanza, ha così concluso: “Può svolgere un ruolo decisivo ma vanno superati i limiti ai suoi interventi. È necessario che abbia reali poteri di controllo e di intervento”.
Le risposte dell’Autorità
Santoro non ha fatto orecchie da mercante alle segnalazioni degli Ingegneri. Anzi.
“Non sono venuto qua oggi per difendere l’Autorità che presiedo ma per comprendere i vostri problemi”, ha esordito il numero uno dell’AVCP davanti agli ingegneri riuniti.
Tra i punti che Santoro ha toccato c’è stato anche quello, sempre critico e ormai endemico, degli eccessivi ribassi che svalutano il lavoro dei professionisti seri e pongono anche un serio problema di sicurezza per i cittadini.
“Bisogna assolutamente aggredire il fenomeno degli eccessivi ribassi“, ha specificato Santoro, “anche attraverso l’introduzione di una soglia di ribasso minima. Infine, ritengo fondamentale rimuovere gli ostacoli che impediscono l’ingresso dei giovani professionisti e dei piccoli studi. Bisognerà lavorare sull’abbassamento del numero minimo di dipendenti richiesti e della soglia di fatturato”.
E proprio sul numero minimo di personale richiesto per partecipare ai bandi ha parlato nel corso del suo intervento il consigliere del CNI referente per i servizi di ingegneria, Michele Lapenna: “Nel 2013 – ha rilevato – la media del personale minimo richiesto è stata di 5,8 addetti. Se consideriamo che il 99,3% delle imprese attive in Italia ha meno di cinque addetti, possiamo concludere che la quasi totalità degli studi di ingegneria sono fuori dal mercato”.
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