Mancano pochi giorni alla scadenza del saldo Imu, l’ultimo giorno per il pagamento è lunedì 17 dicembre. Per chi decidesse di effettuare il calcolo e il pagamento della seconda rata senza il supporto tecnico di un professionista, forniamo alcune indicazioni utili per portare a termine la procedura senza errori.
Partiamo dalla rendita catastale, elemento base sul quale effettuare il calcolo dell’imposta. Ricordiamo che la rendita catastale si trova nell’atto di compravendita dell’immobile oppure richiedendo la visura catastale (cartacea o online).
La richiesta della visura cartacea è un servizio è a pagamento e viene somministrato dall’Agenzia del Territorio rivolgendosi allo sportello più vicino o dai Caf o dalle Poste (ma solo via web). L’Agenzia del Territorio mette a disposizione un servizio online di acquisizione delle visure, a cui si può accedere collegandosi all’apposita pagina del sito inserendo codice fiscale, identificativi catastali (comune, sezione, foglio e particella) e la provincia in cui si trova l’immobile.
Diversi i casi degli “immobili fantasma” sui quali è possibile pagare l’Imu utilizzando una rendita catastale presunta, che viene notificata attraverso la pubblicazione sull’Albo pretorio dei Comuni, così come per i fabbricati rurali su cui non è stato possibile effettuare la regolarizzazione catastale entro il termine ultimo del 30 novembre.
Diverso il caso degli immobili dichiarati inagibili: la rendita catastale corrisponde a quanto dichiarato dal Catasto ma la base imponibile deve essere dimezzata, dopo aver presentato una dichiarazione sostitutiva di notorietà oppure richiedere un sopralluogo dell’ufficio tecnico del Comune.
Più complesso il caso degli edifici ristrutturati durante il 2012. Come sappiamo la rendita iscritta al catasto si riferisce al 1 gennaio 2012 e in caso di interventi successivi a questa data vanno indicate tre rendite catastali diverse sulle quali va poi calcolato l’imponibile: una del periodo prima dei lavori; una del periodo dei lavori nel quale la rendita e una del dopo i lavori con l’aggiornamento dei dati catastali.
Come si calcola l’Imu
Ecco la nuova procedura di calcolo (disponibile il nostro software gratuito di calcolo):
– la rendita catastale, recuperabile dall’atto di compravendita dell’immobile o sul sito dell’Agenzia del territorio, deve essere rivalutata del 5 per cento e poi moltiplicata per il coefficiente portato da 100 a160.
I coefficienti sono:
– 160 per abitazioni e pertinenze, cioè immobili con categoria catastale A (ad eccezione della A/10), C/2, C/6 e C/7;
– 140 per uffici pubblici, magazzini, laboratori, cioè immobili con categoria catastale B, C/3, C/4 e C/5;
– 80 per uffici e banche, cioè immobili con categoria catastale A/10 e D/5;
– 60 per opifici, alberghi, fabbricati con funzioni produttive connesse all’agricoltura, cioè immobili con categoria catastale D (ad eccezione della categoria D/5). Dal 1 gennaio 2013 il moltiplicatore salirà a 65;
– 55 per negozi, cioè immobili con categoria catastale C/1.
Al risultato si applica l’aliquota base:
– il 4 per mille per le prime case;
il 7,6 per mille per le seconde.
Sulla prima casa si possono effettuare le detrazioni (200 euro per lap rima pabitazione e 50 euro per ogni figlio a carico sotto i 26 anni)
Come si paga il saldo IMU
E’ possibile effettuare il pagamento in diversi modi: F24 cartaceo, F24 online e i servizi onlie di Poste Italiane. A differenza dell’acconto (suddiviso in una o due rate) a dicembre sarà possibile effettuare il pagamento anche con il bollettino postale. (leggi anche “Imu, come pagare il saldo con il modulo cartaceo e online“)
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