Rischio sismico, il nostro rimedio oggi è: scappare, o al massimo pregare

Come rimedio al terremoto oggi in Italia.. si organizzano preghiere in piazza. E nelle scuole si fanno un sacco di esercitazioni coi ragazzi. A cosa servono?

Andrea Barocci 20/02/18

Qualche giorno fa ascoltavo a un seminario il sempre immenso Prof. Antonio Borri parlare dei crolli delle chiese durante gli eventi sismici degli ultimi anni. La tematica, sulla quale Borri si sta impegnando da tanto tempo, è nota: edifici già per loro “conformazione” molto delicati, diventano maggiormente vulnerabili in quanto gli interventi su di essi molte volte non sono sufficientemente efficaci per via delle prescrizioni delle varie Soprintendenze. Nello stesso seminario, avevo fatto un intervento generico sullo stato del rischio. Unire le due cose mi ha sollecitato alcune considerazioni.

Storicamente ci sono sempre state veglie di preghiera durante gli sciami sismici, sia prima che nascesse la sismologia, sia quando scienza e conoscenza ci avevano già detto molto. Anche negli ultimi sciami (senza evento disastroso) e negli ultimi eventi (per intenderci, nel 1997 2009 2012 2016, cioè nel terzo millennio…) le persone si sono radunate nelle chiese per pregare.

Rischio sismico nelle scuole: inutilità delle esercitazioni

Allo stesso tempo riscontro che, a prevenzione del terremoto, vengono fatte (quando vengono fatte) solo le esercitazioni: insegniamo ai ragazzi a sentire una campanella, mettersi sotto i banchi per poi uscire in fila indiana con calma.

Questione “esercitazioni scuole” 1. Non ho mai sentito nessuno dire agli alunni che in caso di terremoto prima viene la scossa poi la campanella, e che probabilmente quest’ultima non suonerà neppure.
Questione “esercitazione scuole” 2. La storia c’insegna che quando c’è la scossa è facile essere sopraffatti dal panico e fare cose insensate. Come gestirle con insegnanti e studenti? Chi porta fuori chi? Qual è il “piano B”?

Questione “esercitazione scuole” 3. Se la scuola è schifosa (non ci sono altri termini da usare) è inutile che facciamo mettere gli alunni sotto i banchi. Scappate più veloci che potete! Buttatevi anche dalla finestra se necessario… A questo devono servire le valutazioni di sicurezza (quelle fatte bene): sapere se il banco sulla mia testa sarà sufficiente per salvarmi la vita oppure no.
Questione “esercitazione scuole” 4. La scuola, da normativa, deve avere un livello di sicurezza superiore a quello delle abitazioni. Allora, in un mondo ideale, le esercitazioni dovrebbero essere fatte per entrare nelle scuole dopo un evento, non per scappare da esse.

Scappare o pregare: la sintesi sulla conoscenza del rischio sismico a oggi.

Fonte immagine: www.duemondinews.com

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Andrea Barocci

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