Riqualificazione energetica: il futuro dell’edilizia parte da qui

Secondo recenti stime del CRESME il mercato della riqualificazione energetica vale 115,4 miliardi di euro: si tratta di una cifra di rilievo, pari a circa il 61% dell’intero fatturato del settore dell’edilizia. Pare chiaro che sia proprio questo l’ambito centrale capace di fungere da innesco per la ripartenza del ciclo edilizio, vero motore della ripresa idoneo ad attivare ben 1,7 milioni di posti di lavoro, un numero che potrebbe spostare gli equilibri congiunturali del paese verso una maggiore stabilità (e tranquillità).

A essere convinti di tale “movimento in divenire” sono i Geometri, riuniti sotto l’egida dell’Expo milanese nel corso del recente convegno Oltre l’efficienza: la nuova sfida della sostenibilità sarà far dialogare il costruito con l’ambiente, all’interno del grande contenitore GeometrinExpo.

“Attorno a queste cifre” commenta Maurizio Savoncelli, Presidente CNGeGL “occorre costruire strategie di breve e lungo periodo finalizzate a riqualificare il patrimonio edilizio italiano e in grado di fare ripartire il settore dell’edilizia e l’economia del Paese. Come? Da un lato, rendendo strutturali le agevolazioni fiscali previste per questa tipologia d’interventi, dall’altro mettendo a sistema e qualificando la filiera della sostenibilità, all’interno della quale i geometri e più in generale i professionisti di area tecnica possono rendersi promotori del cambiamento, cogliendo nuove opportunità di lavoro”.

La redazione di Ediltecnico ha recentemente intervistato Maurizio Savoncelli sui temi più caldi della primavera appena trascorsa (a partire dalla riforma del catasto): consulta la versione integrale del dialogo qui.

Per poter contribuire in modo significativo allo sviluppo di un’edilizia sostenibile, nel corso della giornata-convegno, i professionisti hanno proposto tre strategie (o linee d’azione). Eccole in rapida sintesi:
1.  Road map degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, con conseguente impatto economico e con le ricadute occupazionali per i professionisti di area tecnica;
2. Mappatura delle aree a elevato potenziale energetico: gli interventi più richiesti, quelli più urgenti, quelli più complessi (“ristrutturazioni profonde”);
3. Trasformare le sfide ambientali in opportunità di business: percorsi formativi per le professioni tecniche, buone prassi di politica energetica regionale, meccanismi di incentivazione,  fondi e modalità di finanziamento e accesso al credito, case history.

Redazione Tecnica

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