Sembra imminente la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto sugli incentivi alle fonti rinnovabili termiche (d.lgs. 28/2011 ), il c.d. Conto Energia Termico.
Chi può accedere agli incentivi
Secondo il nuovo provvedimento anche gli enti pubblici potranno beneficiare delle detrazioni fiscali del 55% per l’installazione i di impianti di piccole dimensioni (solare termico, caldaie a biomassa, pompe di calore per la climatizzazione, pompe di calore geotermiche e scaldacqua a pompa di calore) e realizzare interventi di efficienza energetica sugli immobili esistenti.
I privati potranno invece scegliere tra il bonus del 55% o gli incentivi del Conto Energia Termico.
Come si può accedere agli incentivi
Il decreto prevede nel primo biennio un costo complessivo massimo di 900 milioni di euro e stabilisce dei valori prestazionali minimi. Si può ottenere l’incentivo stipulando un contratto di diritto privato tra il Gse e il soggetto responsabile dell’impianto. L’importo di tale bonus viene misurato sulla base dell’energia rinnovabile prodotta dall’impianto e dal risparmio energetico conseguito, con differenze per dimensioni e zone climatiche. Sono previsti anche bonus per impianti che riducono il livello di emissioni.
Gli interventi che permettono di ottenere l’incentivo
Per ottenere il bonus del Conto Energia Termico possono essere effettuati vari tipi di lavori suddivisi per categorie, tra questi interventi per edifici esistenti, nuovi edifici in classe A, impianti termici per il condizionamento invernale e per la produzione di ACS (acqua calda sanitaria), elettrodomestici, motori e inverter.
Tra gli “impianti di piccole dimensioni” vi sono le pompe di calore e scaldacqua a pompa di calore, con potenza nominale inferiore a 500 kW, e solare termico e solar cooling per superficie solare lorda inferiore ai 700 mq. Soggetti pubblici e privati potranno richiedere i nuovi incentivi per l’installazione di pompe di calore (elettriche, a gas ed anche geotermiche), solare termico e solar cooling e generatori di calore a biomassa, questi ultimi soltanto in caso di sostituzione di altri impianti a biomassa, gasolio o carbone.
Secondo le ultime indiscrezioni il provvedimento potrebbe entrare in vigore già dal 1° gennaio 2013.
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