Il governo Lega M5S, tramite il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, ha annunciato un piano fiscale che mira ad allargare il numero dei professionisti che possono avere la possibilità di beneficiare del regime forfettario con la tassazione fissa del 15%. Una sorta di flat tax indiretta che il leader pentastellato vorrebbe estendere alle partite Iva appena possibile.
Regime forfettario: la proposta del Ministro Di Maio
Recentemente il leader del Movimento 5 Stelle Di Maio ha sostenuto la necessità di introdurre una flat tax indiretta per le partite Iva “da inserire nella prossima legge di stabilità”. Secondo le ultime indiscrezioni, la soglia sotto la quale sarebbe applicata la tassazione fissa del 15%, si attesterebbe sugli 80 mila euro annui, proprio come la proposta della Lega che vorrebbe tassare al 15% i redditi familiari sotto la medesima soglia e al 20% quelli superiori alla soglia.
Grazie al provvedimento studiato da Di Maio, attraverso l’incremento della platea delle partite Iva in regime forfettario, molti più professionisti potranno sfruttare i vantaggi concessi: oltre alla tassazione al 15%, saranno cancellati gli adempimenti relativi a spesometro e fattura elettronica obbligatoria tra privati.
Semplificazioni fiscali per i professionisti: cosa cambia
La nuova proposta di Di Maio del regime forfettario allargato, come il Decreto Dignità che abolisce lo split payment e semplifica spesometro e redditometro, contribuisce a semplificare gli adempimenti fiscali dei professionisti.
Il viceministro dell’Economia, Garavaglia (Lega), aveva già annunciato di lavorare per inserire già nel prossimo mese la flat tax al 15% per i professionisti, mentre l’On. Carfagna di Forza Italia, in merito all’estensione del regime forfettario, si era resa promotrice di un ddl che proponeva di innalzare la soglia di reddito fino a 50 mila euro annui per poterne beneficiare.
Regime forfettario: come funziona
Il regime forfettario è un regime fiscale che prevede un’imposta unica con aliquota fissa del 15% sul reddito imponibile e che sostituisce Irpef, addizionali regionali e comunali e Irap.
Ad oggi possono beneficiare del regime forfettario solo i professionisti che rientrano in precisi parametri:
-Devono aver conseguito ricavi o compensi inferiori a 30 mila euro all’anno (non vengono conteggiati i ricavi e i compensi derivati dall’adeguamento agli studi di settore).
-Devono aver sostenuto spese inferiori a 5.000 euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e per compensi erogati ai collaboratori.
-Devono aver sostenuto un costo dei beni strumentali, al lordo degli ammortamenti, inferiore ai 20 mila euro alla data di chiusura di esercizio.
Quando uno di questi requisiti fondamentali viene a mancare, il regime forfettario cessa di avere efficacia a partire dall’anno successivo.
Fonte foto: Pagina Facebook di Luigi Di Maio
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