Dal 2007 al 2012 le professioni tecniche dell’Ingegnere, dell’Architetto, del Geometra, del Geologo e del Perito industriale hanno assistito a un crollo dei livelli medi di reddito. In testa alla poco gradita classifica si posizionano Architetti e Ingegneri, mentre la categoria che perde meno, in termini reali, è quella del Geometra.
A fotografare la situazione drammatica del reddito dei professionisti tecnici (e di tutti i liberi professionisti in generale) è l’Adepp, l’associazione che riunisce le casse di previdenza delle professioni ordinistiche, che ha presentato ieri il terzo rapporto sulla previdenza privata italiana.
I numeri, come detto, sono scoraggianti e sono stati integrati dai dati raccolti dal Sole 24 Ore presso le casse previdenziali.
Architetti e Ingegneri: in cinque anno perso un terzo del reddito
I dati più neri riguardano le categorie degli Architetti e degli Ingegneri. Questi ultimi hanno subito una variazione negativa del proprio livello retributivo del -25,8% in cinque anni. In altre parole, se prima della crisi, nel 2007, un Ingegnere mediamente dichiarava un reddito di quasi 45.000 euro, nel 2012 la cifra si è ridotta a 33.300 euro: un quarto in meno.
Peggio ancora stanno gli Architetti che nello stesso periodo preso in considerazione dal Rapporto dell’Adepp (2007-2012) perdono oltre un terzo del loro reddito (-32,1%). Ai livelli pre crisi un Architetto dichiarava circa 30.000 euro; nel 2012 la cifra è stata tagliata di un terzo con redditi nel 2012 di 20.535 euro.
I dati pubblicati sul Sole 24 Ore gettano uno sguardo anche ai giovani under 40, per i quali la situazione è meno drammatica in senso relativo, ma non in assoluto. Un giovane Ingegnere, infatti, dichiara nel 2012 circa 24.000 euro: il 18,8% in meno che un pari età nel 2007, quando il livello di reddito si attestava sui 29.500 euro. Va peggio per gli Architetti under 40, che nel 2012 hanno registrato un livello reddituale medio di poco più di 15.000 euro, pari a -25,8% rispetto al 2007 (20.405 euro).
Geometri stabili
Se la cavano relativamente meglio i Geometri che hanno perduto nei 5 anni analizzati quasi il 10% del proprio reddito (dai 24.000 euro del 2007 ai 21.750 euro del 2012). Praticamente stabile, invece, il reddito dei Geometri under 40 che hanno perdito “solo” il 6,5% della propria ricchezza rispetto ai livelli pre crisi (dai 17.800 euro del 2007 ai 16.660 euro del 2012).
Cosa riserverà il futuro?
“C’è un’impostazione ideologica sbagliata”, denuncia Andrea Camporese, presidente Adepp. “Per troppo tempo in questo Paese si è pensato che un professionista è un privilegiato, piuttosto egoista, spesso evasore, tutta questa realtà non solo non esiste ma – continua – è stata spazzata via dai numeri, dalla perdita dei redditi, dalla sofferenza di chi ha studiato e che si ritrovano in una gravissima difficoltà lavorativa” (sull’argomento leggi anche Professionisti uguale evasori? Il cono d’ombra da cui bisogna uscire).
Anche Antonio Tajani è intervenuto sulla situazione delle libere professioni. ”Per anni le attenzioni di Bruxelles sono state un po’ limitate”, ha ammesso Tajani, “ma per la prima volta in UE il professionista è stato indicato come un vero e proprio imprenditore che produce benessere e lavoro”
E Tajani è tornato sull’argomento degli incentivi ai liberi professionisti. “I Fondi europei 2014-2020 non possono escludere i professionisti“, ha detto Tajani. “Non finanziamenti a pioggia ma mirati per aiutare i professionisti a diventare protagonisti della crescita, i giovani in particolare”.
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