La Commissione Ambiente della Camera dei Deputati ha approvato una risoluzione, presentata da Ermete Realacci, che chiede, nell’ambito del Programma 6000 Campanili, di dare priorità agli interventi di consolidamento antisismico, manutenzione del territorio e riduzione del rischio idrogeologico nell’assegnazione dei fondi.
Il punto: cosa dice il Programma 6000 Campanili
Il Programma 6000 campanili consiste in 100 milioni di euro stanziati dopo l’accordo tra Ministero delle infrastrutture e l’Associazione nazionale dei Comuni italiani per l’adeguamento normativo di edifici pubblici esistenti, messa in sicurezza del territorio, la ristrutturazione e ri-funzionalizzazione di edifici pubblici, la nuova costruzione di edifici pubblici e la realizzazione e la manutenzione di reti viarie e infrastrutture o reti telematiche di NGN e WI-FI nei piccoli comuni, quelli con meno di 5.000 abitanti. Ogni progetto vincitore potrà usufruire di risorse da 500.000 a 1.000.000 di euro.
Il punto, parte seconda: i Comuni ammessi
I Comuni ammessi sono stati comunicato in due fasi: scarica la graduatoria dei Comuni ammessi al Programma 6000 Campanili all’inizio di gennaio. Si tratta del primo fondo, da100 milioni di euro, stanziato nel Decreto del Fare e che ha finanziato i primi 115 progetti.
All’inizio di febbraio è stato poi firmata la seconda tranche di progetti, cioè il secondo decreto per il Programma 6000 campanili, in tutto 50 milioni di euro. A disposizione la mappa degli interventi di entrambe le fasi dei 6000 campanili, la trovi QUI.
La risoluzione si inserisce in un programma di messa in sicurezza e riqualificazione
Quando venne pubblicata la prima graduatoria del Programma 6000 Campanili, il capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio, Enrico Borghi, ne aveva denunciato i limiti: “La sostanziale assenza di Regioni significative (Toscana ed Emilia Romagna hanno un unico progetto a testa selezionato ad esempio, come la Valle d’Aosta ricca di piccoli comuni), la totale casualità nella redistribuzione di risorse a scapito totale di ogni logica qualitativa impongono una revisione di questa modalità che affida alla roulette il compito di attribuire importanti risorse pubbliche. Se a ciò aggiungiamo che sono in arrivo ulteriori dotazioni finanziarie destinate esclusivamente alle regioni del Sud, si fa concreto il rischio che alla casualità e occasionalità si aggiunga anche la sperequazione territoriale”. Ci era andato giù pesante insomma.
Per rimediare alla “casualità nella distribuzione delle risorse” denunciata in avvio di Programma, la VIII Commissione della Camera ha approvato all’unanimità la risoluzione Realacci che impegna il Governo a destinare le risorse del Programma 6.000 campanili prioritariamente agli interventi di:
– qualificazione e manutenzione del territorio,
– recupero e riqualificazione degli edifici esistenti,
– riduzione del rischio idrogeologico,
– riqualificazione ed efficientamento energetico,
– messa in sicurezza antisismica degli edifici pubblici, a partire da scuole e ospedali.
Lo sblocco di 1,5 miliardi già stanziati contro il dissesto idrogeologico annunciato dal governo, i 3,5 miliardi per le scuole e il potenziamento e la stabilizzazione dell’ecobonus, insieme al Programma 6000 Campanili razionalmente ripartito rappresentano occasioni per tentare di rilanciare l’edilizia.
La Redazione di Ediltecnico.it è molto interessata al Programma 6000 Campanili. Abbiamo seguito, anche con due articoli sulle prime due tranche, l’iniziativa del Ministro Lupi (Programma 6000 campanili, Lupi mette la firma su altri 50 milioni e 6000 campanili, è ufficiale: ecco i primi Comuni ammessi). Continueremo a seguire il Programma 6000 campanili per cercare di tenervi aggiornati QUI.
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