Il lavoro della Commissione Industria del Senato per l’analisi del decreto legge sulle liberalizzazioni prosegue senza sosta, nonostante siano ancora molti i nodi da sciogliere. Nello specifico sul tappeto c’è la discussione sulle tariffe professionali che l’art. 9 del decreto, nella sua attuale formulazione, ha abolito.
I rappresentati delle professioni ordinistiche proseguono nella loro attività di pressione sui diversi gruppi parlamentari che sostengono il Governo. “Le libere professioni ordinistiche non vanno a rimorchio della riforma, ma sono protagoniste di questo processo di riforma e vogliono esserlo”, ha dichiarato ieri all’Adnkronos Giancarlo Laurini, presidente del Consiglio nazionale del notariato
Intanti, dopo l’appello degli ingegneri per il ripristino delle tariffe e la posizione degli architetti del Cnappc sullo stesso tema, secondo un lancio della Reuters si profila un’ipotesi di mantenere in piedi il sistema delle tariffe professionali per alcuni mesi (si parla di quattro o cinque), per dare tempo al Ministero della giustizia di rivedere l’intera disciplina e individuare “parametri ottimali” di retribuzione.
Sul tema delle Società tra professionisti, che continua a non convincere proprio i diretti interessati (leggi anche Le Società tra professionisti non convincono i professionisti) intervengono gli avvocati, chiedendo l’introduzione di limiti all’ingresso dei soci di solo capitale.
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