TARES ad aprile! No a luglio! No anticipata a maggio! Dopo il tira e molla di queste settimane sulla data di scadenza della prima rata della TARES, il nuovo tributo sulla gestione dei rifiuti che andrà a sostituire da quest’anno la TARSU e la TIA, è arrivata la conferma: si inizieranno a pagare le rate a partire da luglio 2013.
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 28 del 2 febbraio scorso, infatti, è stata pubblicata la legge 11/2013 di conversione del decreto legge n. 1 del 14 gennaio 2013 recante: Disposizioni urgenti per il superamento di situazioni di criticità nella gestione dei rifiuti e di taluni fenomeni di inquinamento ambientale.
Il decreto, ormai diventato legge dello Stato, specifica che il versamento della TARES tributo, è effettuato in quattro rate trimestrali, scadenti nei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre.
I Comuni possono però variare la scadenza e il numero delle rate di versamento.
Per l’anno 2013, il termine di versamento della prima rata della TARES è comunque posticipato a luglio, ferma restando la facoltà per il Comune di posticipare ulteriormente tale termine.
Pare dunque naufragare l’ipotesi di un ennesimo decreto legge che avrebbe dovuto anticipare a primavera il pagamento della prima rata della TARES, come prefigurato dalle recenti dichiarazioni del sottosegretario all’ambiente, Tullio Fanelli (leggi anche Caos TARES, in vista un nuovo decreto legge?).
Ricordiamo che a pagare saranno tutti i detentori e gli occupanti delle aree suscettibili di produrre rifiuti, cioè esattamente gli stessi soggetti alla vecchia TARSU e TIA, ma con una novità. Rientrano nell’applicazione della TARES anche i proprietari di locali il cui utilizzo sia temporaneo e non superiore ai 6 mesi.
Sono escluse dal pagamento le aree pertinenziali scoperte delle abitazioni private, ma non quelle delle attività produttive e commerciali.
Costerà di più delle vecchie TIA o TARSU. Il sovrapprezzo sarà di 30 centesimi di euro al metro quadro (ma i Comuni avranno la facoltà di aumentarlo anche del 30%, fino a un massimo di 40 centesimi di euro al metro quadro).
La TARES prevede anche il finanziamento dei servizi c.d. indivisibili, come la manutenzione delle strade, l’illuminazione pubblica, ecc.
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