Prestito imprese e professionisti, come ottenerlo

Quali sono le regole? Quali sono i tassi e qual è la durata? Come si fa la domanda? Finanziamenti disponibili fino a quando?

Lisa De Simone 17/04/20

Partono oggi i finanziamenti fino a 25.000 euro dalle banche, subito, senza necessità di istruttoria. Professionisti e imprese che hanno hanno visto ridursi i guadagni o hanno dovuto sospendere l’attività a causa del Covid-19, potranno avere i soldi in in tempi brevi. Documentazione snella, e modello di domanda da scaricare e presentare per email, anche senza posta certificata, già disponibile.

Prestito Pmi e Professionisti, quali sono le regole?

Il Decreto Liquidità prevede la garanzia dello Stato per i prestiti a professionisti, persone fisiche che gestiscono attività di impresa per un importo massimo del 30% del fatturato 2019. Fino a 25.000 euro il rilascio della garanzia è automatico da parte del Fondo per la liquidità. Quindi la banca potrà erogare il finanziamento in tempi brevissimi, dopo aver valutato comunque il cliente. Questo ovviamente restringe sia i tempi che i costi.

Quali sono i tassi e qual è la durata?

Il finanziamento, infatti, è comunque un prestito vero e proprio, da restituire in un massimo di 72 rate. I tassi sono ridotti al minimo, in quanto in presenza della garanzia dello Stato la banca è tenuta ad applicare il tasso minimo previsto, al netto del costo della garanzia. Richiesto un costo di istruttoria pari allo 0,25% della somma richiesta.

Come fare la domanda?

La procedura è semplice: basta compilare il modello allegato. Nel modulo occorre solo indicare l’attività esercitata con il relativo codice ATECO, la finalità del prestito, e il fatto che che l’attività esercitata e è stata danneggiata dall’emergenza covid. Necessario poi indicare l’ammontare dei ricavi che risultano dall’ultima dichiarazione fiscale.

Finanziamenti disponibili fino a dicembre

Per questo tipo di finanziamenti non è previsto un plafond massimo disponibile, ma le condizioni semplificate e i tassi ridotti sono ammessi fino al 31 dicembre 2020. È possibile, quindi, valutare anche altre opzioni senza rischiare di rimanere a secco.

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