CSPFea è lieta di segnalarle la collaborazione con l’Associazione AICAP (Associazione Italiana Calcestruzzo Armato e Precompresso) che ha visto la realizzazione di due quaderni tecnici con l’uso del software Midas Civil per la progettazione e la verifica dei ponti. Si tratta di due libri che trattano le tematiche della precompressione esterna di ponti e ponti integrali.
Precompressione esterna ponti: il Quaderno tecnico 4 di CSPFea
Installazione giunti di dilatazione e appoggi
Il Quaderno Tecnico n. 4 dal titolo Design Of Long Integral Road Bridges tratta la tematiche dei ponti tradizionali in cui si installano giunti di dilatazione e appoggi al fine di agevolare gli spostamenti relativi e prevenire l’insorgere di tensioni indotte da variazioni termiche, con insorgenze di problematiche di manutenzione, e successivamente vengono adottati i ponti integrali, che sono, invece, strutture prive di giunti e appoggi in cui spalle, pile e impalcato sono connessi monoliticamente creando una complessa interazione strutturale e geotecnica.
Si vede come la costruzione integrale permette di eliminare gli interventi di manutenzione legati alla presenza dei dispositivi di collegamento e come viene trattato il limite della lunghezza di tali strutture imposto da alcuni Paesi. Il quaderno tecnico n. 4 ha come scopo l’individuazione della massima lunghezza dei ponti integrali, in relazione alle specifiche condizioni al contorno, previste nel caso studio preso in esame, nello specifico di un’interazione terreno-struttura a livello di rilevato e di fondazione, e si svolge la progettazione di alcuni elementi strutturali di un ponte integrale in calcestruzzo armato e precompresso facendo attenzione a garantire la necessaria flessibilità alla struttura.
Precompressione esterna ponti: Quaderno 5
Modellazione e progettazione strutturale
Nel Quaderno Tecnico n. 5 invece Design of road bridges with external prestressing: 3 case studies, vengono descritti la modellazione e progettazione strutturale di due ponti a cassone a conci prefabbricati e precompressi mediante sola precompressione esterna. I viadotti sono realizzati a sbalzo per conci successivi. Il primo ponte è composto da quattro campate di luce massima pari a 90.4 m ed ha un impalcato di altezza variabile costituito da soletta superiore di spessore costante, soletta inferiore ed anime di spessore variabile. Il secondo viadotto è composto da quattro campate di luce massima 47.7m e altezza della sezione costante. Interessante, inoltre, lo studio di entrambi i viadotti utilizzando un calcestruzzo fibrorinforzato.
Si ringraziano gli autori dei quaderni Ing. Achille Devitofranceschi, Ing. Anna Chiara Salvati e Ing. Elisa Paolieri. Per leggere l’anteprima e conoscere più informazioni, clicca qui.
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