Si abbassano le commissioni interbancarie sui pagamenti con POS obbligatorio: recependo la Direttiva 2015/2366, si contribuisce così a diffondere i pagamenti con moneta elettronica anche per importi limitati e che dovrebbe portare alla determinazione delle sanzioni per chi non accetta il POS per i pagamenti tramite carta di debito e prepagata. Spesso infatti i professionisti e i commercianti rifiutano i pagamenti con il POS perché non sono state introdotte sanzioni adeguate, anche se l’obbligo POS è già in vigore. Il decreto 218/2017 che riduce le commissioni bancarie è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 10 del 13 gennaio 2018 ed è in vigore dallo stesso giorno.
POS obbligatorio: le regole uniformi
Il decreto (che non riguarda gli strumenti a “spendibilità limitata”) stabilisce requisiti tecnici e regole commerciali uniformi per garantire più sicurezza, efficienza e competitività dei pagamenti elettronici, a vantaggio sia degli esercenti che degli consumatori. I titolari dei conti possono beneficiare di un regime di responsabilità ridotta da 150 a 50 euro la franchigia massima a carico degli utenti in caso di pagamenti non autorizzati.
POS obbligatorio: meno commissioni interbancarie
Il decreto approvato dal CdM prevede che per i pagamenti con il POS, la commissione interbancaria per ogni operazione di pagamento con carta di debito (bancomat) non possa superare lo 0,2% del valore dell’operazione stessa. 0,3% per le operazioni tramite carta di credito.
Sui pagamenti fino a 5 euro, i prestatori di servizi di pagamento dovranno ridurre le commissioni interbancarie.
È vietato applicare un sovrapprezzo .
Cosa sono le commissioni interbancarie?
Le commissioni interbancarie (interchange fee) sono le commissioni corrisposte dalla banca acquirente a quella che emette la carta di pagamento che effettua un’operazione di acquisto di merci o servizi. Sono cioè le somme scambiate tra banche e istituti specializzati che aderiscono a un Circuito ogni volta che viene effettuato un prelievo o un pagamento in Circolarità e cioè quando l’ATM e il POS sono gestiti da una banca o istituto diversi da quella/o che ha emesso la carta.
Per le operazioni con carta di debito in Italia, fino al dicembre 2020 i prestatori di servizi potranno applicare una commissione interbancaria non superiore all’equivalente dello 0,2% calcolato sul valore medio annuo di tutte le operazioni nazionali tramite bancomat.
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