Questo il valore totale degli interventi proposti dai Comuni italiani per il Piano Città. Sono stati trovati 8,1 miliardi, quindi mancano gli altri 10,4, da reperire tra risorse pubbliche e private. Circa la metà degli interventi si potrà fare entro il 2013. Un altro dato interessante consiste nel fatto che più del 50% delle richieste proviene dal Sud e dalle isole.
Uno dei dati più interessanti consiste appunto nella possibilità di realizzare molte di queste proposte entro al fine dell’anno 2013. L’immediata cantierabilità è infatti uno dei requisiti fondamentali per l’assegnazione dei fondi e perché il Governo, quando scrisse l’articolo 12 del Dl 183/2012, aveva come obiettivo il rilancio dell’edilizia con i progetti urbani.
Un dato su cui bisogna rilflettere è il fatto che i 430 comuni che si sono fatti avanti rappresentano solo il 5% del totale, ma rappresentano ben un terzo (circa) della popolazione italiana.
Ora, ecco la Domanda: dove si possono trovare le risorse mancanti, cioè la quota pubblica di 10,4 miliardi? Anci e Ministero delle Infrastrutture dicono che 224 milioni si trovano nel Dl Sviluppo, in altri programmi nazionali come i fondi ex Fas (forse 900 milioni), Fesr (2,6 milioni), Ministero dell’Ambiente (300 milioni), Fia per Social Housing (1,2 miliardi) e fondo Kyoto (400 milioni) si trovano parte dei rimanenti.
Il Sole 24 Ore ha diffuso ieri queste cifre, basate su dati Anci e sui dati dei progetti.
La Cabina di regia (leggi Decreto Crescita, ecco come funziona il Piano Città) deve assegnare i 224 milioni che provengono dal Dl Sviluppo e verificare la possibilità di portare sui progetti altre risorse.
Da dove provengono i progetti? Da 15 città metropolitane, per le quali verrà impiegato il 20% delle risorse previste, e da 92 comuni con più di 5000 abitanti, per i quali verranno impiegati 8.3 miliardi.
“Ora ci vuole una cabina di regia a livello di Governo, che sappia mettere insieme le scarse risorse previste per il piano città con altre risorse esistenti e non utilizzate o mal utilizzate, come quelle dei fondi europei”, ha dichiarato nell’intervista pubblicata ieri sul Sole 24 Ore il presidente dell’Anci Graziano Delrio. “Non possono certo bastare i poco più di 200 milioni stanziati per cinque anni”. Delrio chiede al Governo di anticipare, per gli investimenti già chiesti in Europa, la deroga al Patto di stabilità, i cui vincoli rischiano di bloccare il Piano città.
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