Primo ok del Consiglio regionale dela Lombardia al Piano Casa. La Commissione Territorio ha dato il via libera alla proposta di legge che prevede il contenimento del consumo di suolo, il recupero delle aree degradate, l’impulso all’edilizia, la razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente, la valorizzazione dell’edilizia sociale e l’ ottimizzazione dei consumi energetici.
Edifici di edilizia residenziale sociale
Al fine di reperire nuovi alloggi sociali si consentiranno interventi di ampliamento e sostituzione di edifici esistenti e di variazione delle destinazioni d’uso. Le nuove volumetrie potranno essere spostate anche su altre aree già edificabili, mantenendo le stesse finalità. Per questo tipo di interventi gli oneri di urbanizzazione saranno dimezzati.
Per le grandi città è prevista la riconversione anche per gli edifici del terziario esistenti dal 2005 e non utilizzati, che potranno essere trasformati in edifici residenziali.
Al proposito è stato approvato un emendamento con cui si prevede che almeno il 20% della superficie dell’immobile sia destinata ad edilizia residenziale sociale, con la garanzia che venga dotata di aree a verde e servizi secondo le norme vigenti.
Aree dismesse
Le aree dismesse, sia pubbliche che private, potranno essere trasformate con una serie di facilitazioni e forme di incentivo. La proposta di legge prevede anche la possibilità di modesti ampliamenti (con permesso di costruire presentato entro 31 dicembre 2013) per i fabbricati a destinazione produttiva e ricettiva, entro alcuni limiti stabiliti dai Comuni, anche con superamento dell’indice fondiario previsto dagli strumenti urbanistici. Gli edifici alberghieri potranno essere ampliati entro un limite massimo di 200 mq.
Premi volumetrici
Approvate anche le norme relative ai “premi volumetrici” per incentivare la rimozione delle coperture in amianto e l’autorizzazione in deroga, in determinate situazioni, a parcheggi interrati.
Sottotetti
Sono state confermate le norme in vigore della l.r. 12/2005 (possibilità di intervento dopo cinque anni) con l’aggiunta che le ristrutturazioni possono essere previste “purchè non oltre metri 1,50 dal limite di altezza massima degli edifici posto dallo strumento urbanistico”.
Adeguamento Piano Paesaggistico Regionale
E’ stato prorogato al 31 dicembre 2013, mentre i piani attuativi devono essere approvati e adottati dai Consigli comunali per i Comuni fino a 15 mila abitanti e dalle Giunte per i Comuni con più di 15 mila abitanti.
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