Sono ore decisive per i provvedimenti, annunciati nei giorni scorsi per sbloccare i pagamenti delle p.a. alle imprese (vedi “Pagamenti P.A. in arrivo il decreto sulla compensazione dei crediti“): in particolare i tecnici del Ministero dell’Economia sono al lavoro per cercare di superare e risolvere le osservazioni avanzate dalle imprese.
Le questioni sollevate sono diverse a partire dalla certificazioni, in particolare il passaggio dal pro soluto al pro solvendo, previsto dal recente decreto sulle semplificazioni fiscali, ma visto con sospetto dalle imprese.
Se, infatti, con il primo sistema pro soluto l’azienda cedeva il proprio credito alla banca lasciando a quest’ultima il compito di recupero del credito, con il nuovo regime pro solvendo l’impresa potrà ottenere la certificazione del credito solo se si farà garante della solvibilità dell’ente debitore.
Dubbi sono stati sollevati dal mondo imprenditoriale sui limiti imposti al contribuente che ottiene la certificazione del credito dalla banca, una volta ottenuta tale certificazione l’impresa dovrebbe rinunciare ad ogni azione verso l’ente debitore.
Le aziende chiedono anche di poter utilizzate la compensazione per i tutti i crediti maturati, non solo quelli verso gli enti pubblici.
Ricordiamo che sono più di uno i decreti ai quali si sta lavorando, se da un lato vi è quello sulla compensazione, dall’altro i tecnici del Ministero dello sviluppo economico sono concentrati sul Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese che vantano crediti verso le p.a.
Sui pagamenti del settore pubblico il nostro Paese è tra i meno severi d’Europa.
Secondo un`indagine realizzata dall`Ance a novembre 2011, infatti, i nostri principali partner europei applicano sanzioni 3 a 4 volte piu` elevate in caso di ritardo della P.A. e solo alcuni Paesi di nuova adesione, come la Bulgaria, prevedono sanzioni inferiori a quelle applicate in Italia.
Inoltre, l`attuale sistema sanzionatorio italiano – fa notare l’Ance – e` ben lontano dal garantire alle imprese che realizzano lavori pubblici livelli di risarcimento in grado di compensare i maggiori costi sostenuti dalle imprese per fare credito alle Amministrazioni Pubbliche.
Per questo motivo, nel settore dei lavori pubblici, occorre secondo l’associazione, attuare rapidamente la nuova Direttiva Europea sui ritardati pagamenti al fine di dare una spinta al miglioramento dell`efficienza della Pubblica Amministrazione e di garantire allo stesso tempo un migliore livello di indennizzo per le imprese che subiscono ritardi.
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