Si è palesata come misura “toccasana” per dare una scossa allo smaltimento degli immobili invenduti da parte dei costruttori: si tratta del riconoscimento di una deduzione fiscale del 20% delle spese per l’acquisto di immobili di tipo abitativo direttamente dal costruttore. L’idea è quella rendere più conveniente a livello fiscale l’acquisto di una abitazione direttamente dal costruttore (una misura già utilizzata in Francia in questi anni).
Deduzione fiscale 20% casa: Stop & go nelle bozze dello Sblocca-Italia
Ma due ombre cospicue si sono prontamente abbattute sul provvedimento in incubazione: prima lo “stop & go” in merito all’inserimento o meno della misura nel Decreto Sblocca-Italia, con la misura prima stralciata e poi reinserita nel testo (ma “salvo intese”, cioè in attesa di definizione delle idonee coperture economiche). Il complessivo “Pacchetto casa” che avrebbe dovuto prendere parte al provvedimento è stato provvisoriamente messo in “congelatore” per i soliti problemi di copertura. Le ipotesi in merito sono due: o l’attesa della legge di Stabilità (con inserimento di tale misura dentro il grande contenitore di ottobre, più probabile per bonus ristrutturazioni ed Ecobonus), oppure la riscrittura della norma in via più rapida, con i tecnici di palazzo Chigi e dei ministeri di Economia ed Infrastrutture che in questi giorni si starebbero mettendo alacremente al lavoro sull’upgrade delle bozze dello Sblocca-Italia stesso (ipotesi più probabile per le cosiddette deduzioni alla francese sull’acquisto della casa dal costruttore).
Deduzione fiscale 20% casa: le critiche di Assoedilizia
Dall’altro versante sono precipitate le parole del presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici il quale nella giornata di venerdì aveva commentato le “potenziali” anticipazioni dello Sblocca-Italia nel seguente modo: “La politica della casa e dell’immobiliare continua ad esser miope e con poco slancio. L’idea possiede scarsi margini per stare in piedi e produrre benefici effetti economici generali”. Nella visione di Assoedilizia una misura del genere dovrebbe essere affiancata da “una esenzione ventennale dalle imposte sui redditi per gli acquirenti di abitazioni nuove o completamente ristrutturate destinate stabilmente alla locazione: in tal modo sarebbe assicurato ai Comuni un gettito sicuro di IMU, TASI, tasse di scopo, TARI e verrebbero incentivati gli investimenti dando slancio al mercato, permettendo ai costruttori di alleggerire sensibilmente lo stock di invenduto che hanno in portafoglio”.
Parole precise e decise: chissà che dalle parti di Palazzo Chigi qualcuno non sia pronto con le orecchie aperte per captare idee efficaci ed idonee a migliorare la stesura delle nuove bozze. Non resta che attendere novità.
I bonus già inseriti nello Sblocca-Italia
Nel frattempo nelle bozze dello Sblocca-Italia sono presenti a tutti gli effetti soltanto due tipologie di bonus sull’edilizia: uno per l’adeguamento sismico di interi edifici (con ciascun proprietario che potrà detrarre tra il 50 e il 65% della spesa fino a 60 mila euro). L’altro bonus è invece “green”, per coloro che installano nelle loro abitazioni impianti “basati sull’impiego delle fonti rinnovabili” (50% delle spese con tetto posizionato a 96 mila euro).
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