Il 22 giugno 2016, presso la sede del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), si è tenuto l’incontro “Smart road, veicoli connessi e mobilità del futuro“, a cui hanno partecipato il Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, il Professor Ennio Cascetta, coordinatore della Struttura Tecnica di Missione, e numerosi esperti del settore.
In questa sede il Ministro ha dichiarato come la trasformazione digitale delle infrastrutture italiane sia una priorità delle attività ministeriali, che stanno puntando all’individuazione di standard minimi da applicare alle reti di mobilità per renderle “smart”.
Ma cosa si intende per trasformazione digitale delle infrastrutture?
La trasformazione digitale delle infrastrutture ha l’obiettivo di aggiungere intelligenza alle strade, utlizzando sensori, misurazioni e metodi di elaborazione per rendere più estesi ed efficienti i sistemi di governo e gestione della circolazione e i comportamenti di mobilità e di viaggio.
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Secondo il Ministero il modo per arrivarci è quello di costruire un sistema di acquisizione di informazioni basato su una rete di sensori road-side che raccolgano informazioni: da sistemi di infomobilità a sensori e sistemi di rilievo dello stato delle infrastrutture (ponti, viadotti e gallerie), fino alle tecnologie di connessione veicolo-infrastruttura (in vista della guida automatica).
I nuovi strumenti permetteranno anche di rendere più efficace la pianificazione e la programmazione degli interventi di manutenzione e degli investimenti in nuove infrastrutture, e aumenteranno la possibilità di definire le politiche di trasporto e la gestione dei flussi di traffico.
Per le imprese, la digitalizzazione delle infrastrutture si tradurrà in maggiore sicurezza del trasporto e snellimento degli oneri amministrativi. Per gli utenti, grazie all’interazione digitale con l’infrastruttura, migliorerà l’esperienza di spostamento.
L’obiettivo del Ministero
L’obiettivo del Ministero è quello di arrivare,entro la fine di luglio, all’individuazione degli standard minimi da applicare per la digitalizzazione di tutte le infrastrutture stradali italiane. Una volta individuati questi standard, il Ministero deciderà se vincolare l’erogazione dei finanziamenti all’adozione, da parte dei gestori delle infrastrutture, di standard tecnologici minimi.
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Come sottolineato nel documento di sintesi, “la trasformazione digitale delle infrastrutture di trasporto rappresenta la possibilità di migliorarne la qualità, la sicurezza, l’utilizzo e di farne strumenti per generare dati e servizi che agevolino la mobilità di persone e merci, facilitando e semplificando il trasporto”. Senza dimenticare che il rilancio digitale di questo settore può costituire un “fattore abilitante della crescita sostenibile, intelligente ed inclusiva del Paese”.
Delrio ha fatto notare come si sia data la priorità alle opere utili, e come ora sia necessario rendere queste opere intelligenti: “La digitalizzazione rappresenta vantaggi in primo luogo per il monitoraggio e la sicurezza delle opere e per la sicurezza delle persone. Stiamo passando quindi da infrastutture che sono solo materiali a opere che si mettono in dialogo con gli utenti, attraverso strumenti che possono facilmente essere introdotti nei lavori di manutenzione o di realizzazione”.
articolo a cura di g.a.
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