Obbligo Decreto Parametri: ancora non decolla

Maggio 2017: aumenta il numero di gare ma non l’applicazione dei parametri per i compensi da porre alla base delle gare, resi obbligatori dal Correttivo appalti

Il Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, nel rapporto annuale, scrive che in maggio 2017 sono state bandite gare per 53,7 milioni di euro, quasi il 700% in più rispetto al mese di maggio del 2016.

Sempre secondo il rapporto del CNI, continuano a essere negativi, invece, i dati relativi all’obbligo di applicazione del Decreto Parametri: nella determinazione della base d’asta sono utilizzati molto poco. Le modifiche apportate dal Correttivo (comma 8 dell’articolo 24) al Codice Appalti dovrebbero risolvere il problema. Il Correttivo è entrato in vigore in maggio; forse un po’ troppo presto per sperare in un miglioramento, ma i dati avrebbero potuto essere più incoraggianti, se non altro ci sarebbe piaciuto poterli valutare come l’inizio di una corsa verso l’applicazione sistematica dei parametri a base d’asta.

A proposito di numero di gare, in aprile 2016 si era registrata invece una flessione. L’importo “cumulato” di questi primi cinque mesi supera i 162 milioni di euro, 90milioni in più (130% in più) dello stesso periodo del 2016, che comunque aveva segnato un incremento rispetto ai dati molto negativi del 2015.

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Il Correttivo ha introdotto l’obbligo del Decreto Parametri, che però non viene molto applicato. Nel caso dell’aumento del numero di gare di progettazione, il Correttivo ha un ruolo? Non si sa, è ancora per valutarne l’impatto su questo mercato, soprattutto per quanto riguarda il ricorso all’appalto integrato, sostiene Michele Lapenna, Consigliere Tesoriere del CNI e referente Lavori Pubblici e SIA.

Che prosegue: “Sono da valutare positivamente anche i dati che riguardano le aggiudicazioni che mostrano segnali positivi di apertura del mercato verso gli operatori di piccole e medie dimensioni. Notizie contraddittorie per quanto riguarda i ribassi che, nel caso degli affidamenti con l’offerta economicamente più vantaggiosa, si attestano su valori accettabili di poco superiori al 30%, mentre nel caso delle gare al massimo ribasso (sotto i 40mila) superano il 40%. Questo conferma la validità della nostra richiesta di prevedere l’affidamento diretto sotto i 40mila euro con la contrattazione del ribasso direttamente tra Rup e professionista, prevista dal Correttivo”.

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Redazione Tecnica

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