Nuovo Codice Appalti: cosa cambia per i Criteri Minimi Ambientali (CAM)

Importanti cambiamenti sono pervenuti negli ultimi mesi in materia di Criteri Minimi Ambientali nell’Offerta Economicamente Più Vantaggiosa (OEPV). Mediante la pubblicazione del documento di consultazione relativo alle “Linee guida in materia di offerta economicamente più vantaggiosa”, la cui scadenza dei contributi online risulta essere fissata per il 16 maggio 2016, si sono spalancati ampi fronti di riflessione sul coordinamento delle previsioni del Nuovo Codice Appalti con la normativa previgente e nello specifico con riferimento ai Criteri Minimi Ambientali (CAM).

Quello su cui si sofferma un interessante articolo pubblicato su Appaltiecontratti.it è il rapporto tra i Criteri Minimi Ambientali e i relativi punteggi premianti previsti nei CAM con i criteri di sostenibilità energetico ambientale contenuti nel codice di cui all’OEPV del Codice (Art.95 comma 6).

Ricordiamo in questo senso che il Collegato Ambientale alla Legge di Stabilità (legge 221/2015) contribuisce (insieme al Nuovo Codice degli Appalti) a modificare la disciplina relativa alle imprese che operano nel settore edilizio e che abbiano intenzione di lavorare come fornitori della Pubblica Amministrazione.

A proposito di CAM: il Piano d’Azione Nazionale, rinvia ad appositi decreti, emanati dal Ministero dell’ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, per  l’individuazione di un set di criteri ambientali “minimi” per  ciascuna tipologia di acquisto con riferimento alle diverse categorie merceologiche individuate nel PAN-GPP.

Per un aggiornamento completo in materia iscriviti al convegno formativo che si terrà a Bologna il prossimo 19 maggio intitolato I Criteri minimi ambientali negli appalti pubblici Durante la giornata tutte le informazioni in merito a cosa cambia negli Acquisti Verdi dopo l’emanazione del Collegato Ambientale e del nuovo Codice degli Appalti.

Per ciascun criterio o set di criteri, vengono definiti obiettivi quantitativi e temporali con riferimento alla loro applicazione nelle pratiche di acquisto pubblico che, con l’entrata in vigore del collegato ambientale, sono divenute obbligatorie con le diverse percentuali di applicazione.

Continua a leggere l’articolo in forma integrale su Appaltiecontratti.it.

Redazione Tecnica

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