Controlli materiali e idoneità statiche: il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici chiarisce

Il quesito riguarda principalmente l’estensione del certificato di idoneità statica nelle pratiche in sanatoria. Tuttavia, la richiesta di chiarimento ha portato a un’analisi più ampia, toccando aspetti generali delle NTC 2018 relativi all’utilizzo di campioni di materiali non correttamente tracciati

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Le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) del 2018 rappresentano il quadro di riferimento per la progettazione, l’esecuzione e il collaudo delle costruzioni in Italia. Tra le questioni che frequentemente emergono con l’applicazione delle NTC 2018 e in relazione all’ estensione del certificato di idoneità statica per pratiche in sanatoria, vi è l’accettazione dei controlli sui materiali.

A tal proposito, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha emesso un parere richiesto dall’Associazione MASTER, con particolare riferimento alle pratiche in sanatoria.

Analizziamo di seguito il parere emesso dal CSLLPP, circa l’applicazione delle NTC 2018 l’accettazione, da parte degli uffici del Genio Civile, del numero minimo di controlli sui materiali nelle idoneità statiche e nelle Relazioni a strutture ultimate.

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Indice

La richiesta di parere al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici

L’Associazione MASTER ha segnalato al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici un problema ricorrente: la gestione delle pratiche di sanatoria. In particolare, è stato richiesto un chiarimento sull’accettazione, da parte degli uffici del Genio Civile, di campioni di materiali (come calcestruzzo e barre di acciaio ad aderenza migliorata) la cui corretta tracciabilità si basa sulla semplice asseverazione del proprietario dell’immobile, ai sensi dell’art. 47 del DPR n. 445/2000.

Il quesito riguarda principalmente l’estensione del certificato di idoneità statica nelle pratiche in sanatoria, che sono regolate dall’art. 35 della legge 47/85. Tuttavia, la richiesta di chiarimento ha portato a un’analisi più ampia, toccando aspetti generali delle NTC 2018 relativi all’utilizzo di campioni di materiali non correttamente tracciati.

L’importanza della tracciabilità dei materiali

Uno dei punti chiave sollevati nel parere del Consiglio riguarda la tracciabilità dei campioni. Le NTC 2018 e altre norme tecniche correlano strettamente l’efficacia dei controlli sui materiali alla corretta identificazione e tracciabilità dei provini (campioni di calcestruzzo, barre di acciaio, profilati, ecc.).

In mancanza di tracciabilità, il laboratorio incaricato di eseguire le prove deve emettere un rapporto che indichi chiaramente la mancanza di identificazione. Tale rapporto dovrà contenere una dicitura che esplicita come i risultati ottenuti non possano essere inclusi nell’insieme statistico previsto per i controlli di accettazione.

Cosa fare in caso di prove eseguite in ritardo

Un altro tema affrontato riguarda le prove eseguite con ritardo rispetto alla data di prelievo dei campioni. Le NTC 2018 (par. 11.2.5.3) stabiliscono che le prove a compressione sui campioni di calcestruzzo debbano essere eseguite entro il 45° giorno dalla data di prelievo. Se tale termine non viene rispettato, è obbligatorio ricorrere a ulteriori indagini e accertamenti, inclusi prelievi in opera.

Le prove di compressione, in questi casi, devono essere eseguite secondo le norme UNI EN 12390-3:2009, e i nuovi prelievi devono essere previsti nel piano delle indagini specifico dell’opera. Tale piano, quindi, deve essere redatto in modo da tenere conto delle condizioni effettive riscontrate in cantiere, integrando i controlli iniziali quando necessario.

I livelli di conoscenza e il numero dei prelievi

Per le costruzioni che non siano state oggetto di condono edilizio e per le quali non sia stato depositato alcun progetto strutturale (come previsto dall’art. 65 del DPR 380/2001), il parere fa riferimento al Capitolo 8 delle NTC 2018, che si occupa delle costruzioni esistenti. In particolare, vengono citate le Tabelle C8.5.IV e C8.5.V, che indicano i livelli di conoscenza richiesti in funzione dell’informazione disponibile e i corrispondenti metodi di analisi ammessi.

Queste tabelle forniscono anche linee guida per determinare il numero minimo di prelievi da eseguire per ogni elemento strutturale primario al fine di raggiungere un livello di conoscenza prefissato. È evidente, quindi, che il numero minimo di prelievi deve essere stabilito in base al piano delle indagini specifico sugli elementi strutturali dell’opera, che deve tenere conto sia delle effettive condizioni di esercizio e del corrispondente livello di conoscenza che della consistenza del quadro fessurativo e della caratterizzazione e quantificazione del degrado dei materiali.

In conclusione

Il parere si conclude confermando la necessità di applicare con rigore le disposizioni delle NTC 2018 per quanto riguarda il controllo dei materiali e la verifica dell’idoneità statica delle strutture. Viene ribadito come, in caso di prelievi tardivi o non tracciati, sia essenziale procedere con ulteriori accertamenti e che le indicazioni normative stabiliscono chiaramente le modalità di esecuzione delle prove e il numero minimo di controlli da effettuare.

Infine, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici invita l’interpellante a dare massima diffusione di queste indicazioni tra i propri associati, affinché i tecnici possano applicare correttamente le norme in materia di controlli sui materiali e idoneità statica.

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Redazione Tecnica

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