Entrano in vigore ufficialmente (ed a livello operativo) nella giornata di domani, 18 novembre, le nuove Norme tecniche in materia di prevenzione incendi.
“Il presente decreto entra in vigore il novantesimo giorno successivo alla data di pubblicazione nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana”: sono queste infatti le parole poste tra le disposizioni finali del Decreto del Ministero dell’Interno del 3 agosto 2015 recante “Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139”, il testo che contiene le nuove Norme tecniche in materia.
Il provvedimento mira a semplificare e razionalizzare l’attuale corpo normativo relativo alla prevenzione degli incendi mediante l’introduzione di una sorta di unico testo organico e sistematico, contenente disposizioni applicabili a molte delle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi, indicate all’allegato I del decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151.
Nel corso della sua elaborazione ministeriale è cambiato il nome e anche il contenuto tanto che non si parla oggi né di Testo Unico né di Codice di Prevenzione Incendi: quello promulgato, spiega il nostro esperto in materia l’Ing. A. M. Lommano, è un disposto normativo denominato semplicemente Norme Tecniche, che possono essere utilizzate, in applicazione volontaria, ad un sottoinsieme delle attività non normate. Questo testo normativo tenta di rispondere alle necessità poste in essere dalla logica di semplificazione introdotta dal d.P.R. 151/2011, prefiggendosi l’obiettivo di una riduzione degli oneri della prevenzione incendi per mezzo di una “revisione” normativa da operare con il più moderno approccio prestazionale.
Come dichiarato nella presentazione ufficiale della bozza di Testo Unico nell’aprile 2014, ecco alcuni dei principi generali in cui si innestano le fondamenta delle nuove Norme tecniche sull’antincendio:
– generalità: le stesse metodologie di progettazione della sicurezza antincendio descritte possono essere applicate a tutte le attività;
– semplicità: laddove esistano diverse possibilità per raggiungere il medesimo risultato si prediligono soluzioni più semplici, realizzabili, comprensibili, per le quali è più facile operare la revisione;
– modularità: l’intera materia è strutturata in moduli di agevole accessibilità, che guidano il progettista antincendio alla individuazione di soluzioni progettuali appropriate per la specifica attività;
– flessibilità: per ogni livello di prestazione di sicurezza antincendio richiesto all’attività sono indicate diverse soluzioni progettuali prescrittive o prestazionali;
– standardizzazione ed integrazione: il linguaggio in materia di prevenzione incendi è conforme agli standard internazionali e sono unificate le diverse disposizioni previste nei documenti esistenti della prevenzione incendi in ambito nazionale;
– inclusione: le persone che frequentano le attività sono considerate un fattore sensibile nella progettazione della sicurezza antincendio, in relazione anche alle diverse abilità (es. motorie, sensoriali, cognitive, ecc.), temporanee o permanenti;
– aggiornabilità: il documento è redatto in modo da poter essere facilmente aggiornato al continuo avanzamento tecnologico e delle conoscenze.
Il decreto si struttura in cinque articoli, con l’aggiunta di un corposo allegato tecnico. L’articolato specifica le attività cui potrà essere applicata la nuova normativa e precisa, anche, le modalità di adozione della nuova metodologia introdotta in alternativa alle vigenti disposizioni di prevenzione incendi, per consentire l’introduzione del nuovo approccio con la necessaria gradualità. Tra i temi analizzati vanno segnalati l’approvazione e le modalità applicative delle norme tecniche di prevenzione incendi, l’impiego dei prodotti per uso antincendio ed il monitoraggio dell’applicazione delle norme tecniche.
Per una visione generale sul contenuto del decreto leggi l’articolo Prevenzione incendi: in G.U. la razionalizzazione delle Norme tecniche.
Per un punto di vista critico in materia leggi l’articolo Testo Unico prevenzione incendi: un’occasione (parzialmente) persa?
Da domani quindi si avvia, nel concreto, questo importante cambiamento in materia di prevenzione incendi. Per non farsi cogliere impreparati dalle novità Maggioli Editore ha predisposto uno strumento operativo capace di analizzare puntualmente tutti e cinque gli articoli di cui si compone il nuovo testo unico con le norme tecniche per la prevenzioni incendi, oltre naturalmente al corposo allegato tecnico, vero e proprio cuore pulsante del decreto: si tratta dell’e-book Prevenzione incendi – Le nuove norme tecniche del d.m. 3 agosto 2015, redatto proprio dall’Ing. Lommano. Oltre a indagare e spiegare i contenuti del testo, evidenziando cosa non è cambiato e cosa, invece, muta nell’approccio prestazionale per la prevenzione incendi, l’e-book si sofferma anche su “cosa manca”, poiché il testo licenziato dal Ministero dell’interno è stato in parte ridimensionato nella portata rispetto agli obiettivi annunciati nell’aprile dello scorso anno.
Prevenzione incendi – Le nuove norme tecniche del d.m. 3 agosto 2015
L’ebook presenta le novità introdotte dal d.m. 3 agosto 2015. Il decreto, frutto di un lungo processo di elaborazione da parte del Ministero, è orientato a semplificare e razionalizzare l’attuale corpo normativo relativo alla prevenzione degli incendi mediante l’introduzione di un unico testo organico e sistematico, contenente disposizioni applicabili a molte delle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi, indicate all’allegato I del decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151. Una delle caratteristiche peculiari del nuovo testo è senz’altro quella relativa all’utilizzo di un nuovo approccio metodologico, più aderente al progresso tecnologico e agli standard internazionali. Questa agile Guida di aggiornamento analizza punto per punto il nuovo decreto ministeriale, strutturato in cinque articoli, con l’aggiunta di un corposo allegato tecnico. L’articolato specifica le attività cui potrà essere applicata la nuova normativa e precisa, anche, le modalità di adozione della nuova metodologia introdotta in alternativa alle vigenti disposizioni di prevenzione incendi, per consentire l’introduzione del nuovo approccio con la necessaria gradualità. Tra i temi analizzati vanno segnalati l’approvazione e le modalità applicative delle norme tecniche di prevenzione incendi, l’impiego dei prodotti per uso antincendio ed il monitoraggio dell’applicazione delle norme tecniche. L’allegato tecnico è invece strutturato in quattro sezioni. Eccole elencate in sintesi:- Sezione G (Generalità) i principi fondamentali per la progettazione della sicurezza antincendio, applicabili indistintamente alle diverse attività;- Sezione S (Strategia antincendio): contiene le misure antincendio di prevenzione, protezione e gestionali applicabili alle diverse attività, per comporre la strategia antincendio al fine di ridurre il rischio di incendio;- Sezione V (Regole tecniche verticali): contiene le regole tecniche di prevenzione incendi applicabili a specifiche attività o ad ambiti di esse, le cui misure tecniche previste sono complementari o integrative a quelle generali previste nella sezione “Strategia antincendio”. Tale sezione sarà nel tempo implementata con le regole tecniche riferite ad ulteriori attività;- Sezione M (Metodi): con la descrizione delle metodologie progettuali. Antonio Massimiliano Lommano, Ingegnere libero professionista, membro della Commissione Sicurezza Antincendio dell’Ordine Ingegneri di Milano.
A. M. Lommano | 2015 Maggioli Editore
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