Per questa metodologia gli strumenti possono dividersi in tradizionali, come il teodolite, il livello e la stazione totale e in sistemi di posizionamento satellitare, come il GPS, GLONASS, GAILEO.
Subito appresso accennerò alla sola stazione totale, che è lo strumento più adoperato nei quotidiani lavori topografici di limitate porzioni di territorio, essendo gli altri strumenti tradizionali più specialistici; dei sistemi satellitari darò alcuni cenni in seguito.
Senza entrare nei dettagli tecnici della stazione totale, dico solo che è uno strumento elettro-ottico (parti meccaniche, ottiche ed elettroniche), in grado di misurare le cosiddette grandezze topografiche:
– angoli orizzontali (sul piano orizzontale) e verticali (sul piano verticale);
– distanze orizzontali o semplicemente distanze;
– dislivelli (differenze verticali di quote fra due punti).
È certo che, come ho già accennato, il piano topografico e qualsiasi altro piano parallelo ad esso, considerato orizzontale, non possono essere materialmente percepiti dall’operatore e, quindi, per dire che si stanno misurando con lo strumento le grandezze accennate sopra, occorre posizionare la stazione totale sul terreno (messa in stazione) in modo tale da garantire l’orizzontalità e la verticalità delle grandezze stesse: in altri termini, si può dire che è lo strumento stesso che materializza i piani orizzontale e verticale.
Con gli angoli orizzontali e le distanze orizzontali si possono ricavare, sotto particolari condizioni,la X e la Y di ogni punto (planimetria); con gli angoli verticali e le distanze orizzontali si determina il dislivello e quindi la quota Q dello stesso punto (altimetria).
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