In modalità KILL YOUR IDOLS, il Governo rischia di approvare un decreto, lo Sblocca Italia, che andrebbe a spezzare a metà la sicurezza delle opere di design storiche, quelle che molti adorano e prendono a esempio per imparare fare design e per migliorare.
L’articolo 37 dello Sblocca Italia, se il Decreto venisse approvato, consentirebbe la sola tutela delle opere di design registrate, non riconoscerebbe il valore artistico delle opere stesse e quindi neanche la protezione attraverso il diritto d’autore.
L’articolo riprende il testo di una proposta di legge sul design che di fatto concede a un limitato numero di imprese che operano nel settore dell’arredamento il via libera alla riproduzione dei classici del design.
È l’analisi, che condivido, del Presidente di Federlegno Arredo Roberto Snaidero. Di solito non scrivo “appoggio questo”, “appoggio quello”. Ma in questo caso, trattandosi di design, e di opere industriali realizzate da autori con un nome, una storia (da raccontare o ancora da vivere) ma soprattutto con degli interessi da difendere in un mondo in cui la fotocopia è dietro l’angolo, allora in questo caso sottoscriviamo. E bravo Snaidero, finalmente qualcuno che parla chiaro anche di fronte al Governo Renzi.
Anche Mario Peserico, presidente di Indicam, l’istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione, è d’accordo con la presa di posizione.
Il pacchetto Sblocca Italia introdurrebbe un provvedimento spalancherebbe le porte alla copia libera delle opere di design e avrebbe effetti pesantissimi sul settore arredo design.
I danni al settore dello Sblocca Italia sarebbero rilevanti per l’economia italiani: 68mila aziende, 370mila addetti, 2% del prodotto interno lordo con un fatturato export di oltre 12 miliardi di euro e un saldo positivo di più di 8 miliardi di euro.
“L’eccellenza italiana, frutto di capacità di innovazione, creatività ed originalità, che tutto il mondo ci riconosce, è costantemente sotto assedio da parte dei contraffattori. Ed è paradossale che in un provvedimento varato per sostenere le imprese sia inserito un articolo che in realtà le rende vulnerabili” hanno sottolineato Snaidero e Peserico.
Il rischio, non prevedendo la tutela tramite diritto d’autore, è di rendere l’Italia un luogo sicuro per la copia libera dei grandi oggetti di design, pregiudicando un sistema di valori strategici, ancor prima che economici, che invece andrebbero preservati.
La modifica che si vorrebbe introdurre risulta inoltre in contrasto con le convenzioni internazionali in materia di diritto d’autore, alle quali anche l’Italia ha aderito.
“Se il nostro Paese non è in grado di tutelare i prodotti delle imprese italiane, come si può pretendere di promuovere l’eccellenza italiana nel mondo?” si chiedono Snaidero e Peserico.
Sul diritto d’autore nel design leggi anche “Design industriale, il diritto d’autore al Salone del mobile”.
È perdere i riferimenti, dare la possibilità di storpiare l’opera e l’autore. Non si tratta di condividere, ma di dare la possibilità ad altri di sfruttare a fini commerciali e speculativi opere non proprie. Ditemi voi se è una bella cosa. No, non lo è. Anche se lo Sblocca Italia non è legge, solo l’intenzione comporta una totale inconsapevolezza dell’importanza del settore e dell’opera, qualsiasi “pezza” che varrà messa tradirà una leggerezza imperdonabile, anche perchè non si fa nulla per proteggere il design e i designer italiani o per potenziare un settore che potrebbe viaggiare a gionfie vele, ancor meglio di quanto non faccia già. E non va bene non proprio, grazie al Bonus Mobili, visto che va molto meglio all’estero. Per questo, lo Sblocca Italia ha già ucciso il design d’autore.
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