Si conclude, con il rischio idraulico degli attraversamenti fluviali, la descrizione del Livello 2 delle “Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti” e delle relative Classi di Attenzione (CdA).
Prosegue l’analisi a puntate delle Linee guida sui ponti esistenti, dopo i precedenti articoli:
- Livello 0 – linee guida ponti esistenti: focus sull’approccio multilivello
- Livello 1- linee guida ponti esistenti: ispezioni visive e schede difetti
- Livello 2 parte 1 – linee guida ponti esistenti: rischio strutturale e fondazionale
- Livello 2 parte 2 – linee guida ponti esistenti: rischio sismico
- Livello 2 parte 3 – linee guida ponti esistenti: classe di attenzione rischio frane
Classe di Attenzione associata al rischio idraulico degli attraversamenti fluviali
Il rischio idraulico, a seguito di esondazioni e aumento eccessivo della portata del fiume, può essere trascurato qualora le strutture del ponte non siano coinvolte nelle dinamiche idrauliche dell’alveo, oppure quando l’impalcato garantisca il rispetto del franco libero così come prescritto nelle vigenti Norme Tecniche per le Costruzioni. Al contrario, l’appartenenza dell’infrastruttura ad aree già oggetto di fenomeni pregressi (escavazione, allagamenti, modificazioni delle sezioni idriche, riduzione delle capacità idrovettrici dell’alveo, ecc.) inducono ovviamente ad approfondire la valutazione del rischio, facendo sempre riferimento a fattori di suscettibilità, vulnerabilità ed esposizione. In particolare “si ritiene opportuno adottare il termine “suscettibilità” piuttosto che pericolosità, come per il rischio frane, attese le specifiche difficoltà intrinseche relative alla definizione della probabilità di accadimento dell’evento”.Stima del livello di suscettibilità legato al rischio idraulico
La valutazione della suscettibilità al rischio idraulico fa riferimento alla classificazione dei seguenti livelli di pericolosità indicati dal D.Lgs. 23.02.2010, n. 49 – “Attuazione della direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni”:- a) alluvioni rare di estrema intensità: tempo di ritorno dell’evento fino a 500 anni (P1: bassa probabilità, 2 per mille di superamento in un anno);
- b) alluvioni poco frequenti: tempo di ritorno fra 100 e 200 anni (P2: media probabilità, tra il 5 ed il 10 per mille);
- c) alluvioni frequenti: tempo di ritorno fra 20 e 50 anni (P3: elevata probabilità, tra il 2 ed il 5%).
- per alvei non arginati di corsi d’acqua principali, la quota massima della fascia di terreno interessata dallo scenario di alluvione P2; analogamente per lo scenario di alluvione P3;
- per alvei non arginati di corsi d’acqua secondari, la quota massima della fascia di terreno interessata dallo scenario di alluvione P2;
- per alvei arginati, la minore quota della sommità arginale esistente incrementata di 20 cm.
- Ca è il fattore di restringimento dell’alveo inciso;
- Wa,l è la larghezza complessiva dell’alveo inciso occupata dall’ingombro di pile e spalle;
- Wa è la larghezza complessiva dell’alveo inciso a monte del ponte;
- Cg è il fattore restringimento delle aree golenali;
- Wg,l la larghezza complessiva delle golene occupata dai rilevati di accesso, dalle spalle e dalle pile;
- Wg è la larghezza complessiva delle golene a monte del ponte.
Stima della vulnerabilità legata al rischio idraulico
Ai fini della individuazione della vulnerabilità occorre valutare, per gli scenari di suscettibilità prima individuati, i seguenti parametri: il valore della portata della piena; l’estensione dell’area interessata dell’inondazione; l’altezza e la relativa quota idrica nonché le caratteristiche cinematiche della corrente. La vulnerabilità dei ponti, con specifico riferimento al fenomeno di crisi per sormonto o insufficienza di franco, è valutata secondo la Tabella 4.24.Stima dell’esposizione legata al rischio idraulico
La classe di esposizione del rischio idraulico rispecchia lo stesso schema (figura 4.6 delle Linee Guida) descritto per il rischio sismico. Esso “[…] porta alla valutazione delle potenziali conseguenze negative di future alluvioni – oltre che per la struttura interessata – anche quali conseguenze indotte (inondazione) per la salute umana e per il territorio, tenendo conto di elementi quali la topografia, la localizzazione dei corpi idrici superficiali e le loro caratteristiche idrologiche e geomorfologiche generali, le aree di espansione naturale delle piene, la strategicità del ponte in situazioni emergenziali nonché la localizzazione delle aree popolate”.Stima della classe di attenzione rischio idraulico
Le Linee Guida introducono dei criteri metodologici semplificati per la valutazione del rischio, in particolare laddove sussistano molte difficoltà e incertezze nella quantificazione dei parametri o nell’indisponibilità dei dati, come è per il rischio idraulico. “Volendo stimare le Classe di Attenzione del rischio idraulico riferita ai fenomeni di sormonto o insufficienza di franco idraulico e ai fenomeni erosivi, generalizzati o localizzati, si può far riferimento a combinazioni dei fattori di suscettibilità, vulnerabilità ed esposizione ad essi relativi, analoghe a quelle impiegate per la determinazione della classe di attenzione strutturale e fondazionale e della classe di attenzione sismica, ossia analoghe a quelle riportate in Tabella 4.10”. Note queste classi di attenzione del ponte, quella di sintesi in relazione ai fenomeni erosivi deriverà dalla combinazione delle due, come riportato in Tabella 4.27. La CdA complessiva legata al rischio idraulico del ponte è la più elevata tra quelle risultanti dall’analisi separata dei due meccanismi di crisi (per sormonto e per fenomeni erosivi).Analisi multi-rischio e definizione della Classe di Attenzione complessiva
Al termine di una serie di puntate che hanno descritto i procedimenti logici per qualificare le diverse CdA (per rischio strutturale-fondazionale, sismico, frane e idraulico), si giunge alle tabelle di sintesi in cui pervenire ad un parametro finale che pesi le singole CdA in una Classe di Attenzione complessiva. Essa è classificata sempre con un giudizio qualitativo in bassa, medio-bassa, media, medio-alta e alta, sulla cui base si pianificheranno le successive azioni da intraprendere sul ponte (indagini, controlli, verifiche, approfondimenti specifici).- Livello 0 – linee guida ponti esistenti: focus sull’approccio multilivello
- Livello 1- linee guida ponti esistenti: ispezioni visive e schede difetti
- Livello 2 parte 1 – linee guida ponti esistenti: rischio strutturale e fondazionale
- Livello 2 parte 2 – linee guida ponti esistenti: rischio sismico
- Livello 2 parte 3 – linee guida ponti esistenti: classe di attenzione rischio frane
- Livello 2 parte 4 – linee guida ponti esistenti: classe di attenzione complessiva e rischio idraulico
- Livello 3 – linee guida ponti esistenti: la valutazione preliminare
- Livello 4 parte 1 – linee guida ponti esistenti: la verifica accurata
- Livello 4 parte 2 – linee guida ponti esistenti: i livelli di conoscenza
- Livello 4 parte 3 – linee guida ponti esistenti: modalità operativa
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Ispezioni e monitoraggio per il controllo periodico della sicurezza dei ponti
- Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti
- Appendici e allegati
- allegato A. scheda di censimento ponti
- allegato B. scheda descrittiva di ispezione
- allegato B. scheda fenomeni di frana e idraulici
- allegato B. scheda di valutazione dei difetti
- allegato C. schede difettologiche
- allegato D. scheda di ispezione speciale
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