Spesso accade che sia la legge del mercato a dettare le regole delle tendenze e degli immobili più ricercati. Nel caso della trasformazione dei piani terra potremmo dire che ci troviamo davanti ad una metamorfosi edilizia per aggirare la crisi. Abitazioni, ricavate dal cambio di destinazione d’uso di un ex garage, di un negozio sfitto, di un vecchio laboratorio artigianale o di locali condominiali al piano terra.
Il recupero e il riutilizzo degli spazi sotto altra veste da quella originale, è un’arte che mette alla prova interior designer, architetti ed esperti di urbanistica, con lo scopo di far fruttare al meglio un investimento immobiliare che in tempi di scarse disponibilità economiche deve rendere al meglio e prospettarsi come un’operazione di sicuro guadagno.
Capita ormai spesso di vedere annunci immobiliari dove le agenzie pubblicizzano unità immobiliari e destinazione residenza ricavati dalla trasformazione di negozi. Circa il 10% dell’offerta totale di immobili sul mercato riportano l’indicazione: “possibile la trasformazione da uso ufficio a residenziale”: rispetto a gennaio 2011 sono cresciuti del 5 per cento. Esempi già realizzati di moderni recuperi si possono trovare in molte città italiane: dall’ex cantina all’ufficio dismesso, la tendenza è in crescita su tutto il territorio nazionale.
L’abitazione alternativa affascina ancora la classe media e sono in tanti a fare richiesta esplicita di mansarde o loft, non prendendo in considerazione il tradizionale appartamento.
Si tratta, come abbiamo detto, di un orientamento che incrocia il favorevole corso del mercato immobiliare, incline allo sviluppo di soluzioni abitative derivanti da recuperi o conversioni di spazi dismessi. Vecchi capannoni industriali, negozi e garage dei piani terra, ma anche sottotetti, sono diventati appetibili per chi cerca un nuovo modo di abitare senza incappare in gravosi investimenti.
Gran parte delle persone che sono alla ricerca di una casa vorrebbe stanze più modulabili per adattarsi ai cambiamenti della famiglia, del lavoro e, perché no, degli umori senza dover per forza traslocare. Difficilmente questo desiderio è perseguibile all’interno degli spazi di un appartamento tradizionale.
Ultimamente il lavoro da casa aumenta e la struttura familiare è meno rigida rispetto ad un tempo. La flessibilità del loft consente delle distribuzioni adattabili, dalla zona lavoro che può scomparire, al letto che sparisce dietro a una tenda o a una parete mobile o posizionato su un soppalco.
In questo tipo di abitazione, ogni elemento d’arredo diviene protagonista dello spazio in cui è sistemato; l’assenza della delimitazione fisica delle stanze trasforma gli oggetti in parte attiva nel grande spazio abitativo che assume qualità simili a quelle di un palcoscenico. L’inserimento degli elementi di arredo non dev’essere invasivo o in contrasto con l’identità dell’ambiente, ma con un atteggiamento rigoroso e minimale dovrebbe mettere in risalto le caratteristiche della struttura. Spesso per la cucina si sceglie una tipologia a isola, che genera una messa in scena adatta per la preparazione dei cibi; la camera da letto estende i suoi confini nella stanza da bagno che, in alcuni casi, è lasciato a vista (almeno in parte).
Solitamente il loft è l’insieme di finiture eleganti e raffinate contrapposte a pareti in mattoni a vista prive di finiture, pavimenti in resina, mobili e complementi d’arredo in acciaio inox o legno pregiato, con rivestimenti in marmo e pietra, porte o pannelli scorrevoli in vetro serigrafato. Un ambiente nuovo sperimentale e di ricerca, per vivere finalmente lo spazio realmente personale e un modo di abitare tutto da inventare.
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