IVA agevolata al 4% in edilizia: arriva la doccia fredda

Doccia gelata sulla possibilità prevista da un emendamento al Decreto Sblocca Italia in merito alla riduzione dell’aliquota IVA in edilizia dal 10% al 4% per chi effettua ristrutturazioni edilizie o operazioni di riqualificazione energetica: i tecnici del Servizio Bilancio già nella serata di martedì avevano manifestato ampie perplessità nel loro dossier valutativo.

I dubbi afferiscono a problemi di copertura e ad eventuali incompatibilità con le regole emesse dall’Unione Europea: l’abbassamento al 4% dell’IVA per le ristrutturazioni determina infatti un minor gettito per l’Erario, ma il contemporaneo e compensativo innalzamento al 10% dell’IVA sulle nuove costruzioni “non determina – secondo i tecnici della Camera – necessariamente effetti positivi”. Dall’altro lato è stata sottolineata la necessità di verificare la compatibilità della misura con le regole dell’Unione europea: infatti l’applicazione dell’aliquota Iva ridotta al 4% “è ammessa solo per specifiche tipologie di interventi”. La normativa UE stabilisce infatti che gli Stati possano adottare due sole aliquote ridotte rispetto all’ordinaria, comunque non inferiori al 5%: L’Italia ha adottato una sola aliquota ridotta al 10% e “occorrerebbe valutare la compatibilità comunitaria dell’aliquota introdotta“, ovverosia il 4% palesato dell’emendamento in questione.

Per una panoramica sugli emendamenti proposti sullo Sblocca italia leggi l’articolo Sblocca Italia, IVA al 4% per le ristrutturazioni: si può fare!

La misura dell’IVA agevolata al 4% corre quindi il serio rischio di essere bocciata (proprio in queste ore) dalla commissione Bilancio. In questa direzione le parole di Francesco Boccia (presidente Pd della commissione Bilancio di Montecitorio) sono perentorie: “In commissione Ambiente si sono fatti un po’ di pasticci, c’è stata un po’ di fantasia, per esempio sull’IVA aumentata sulle nuove case da riportare alla cruda realtà”.

Parere molto negativo dei tecnici sulle coperture: il timore (palesato anche dall’ANCE) è che l’aumento dell’IVA al 10% per le vendite a privati delle nuove costruzioni (la misura compensativa mediante la quale trovare le coperture) possa affossare definitivamente il settore immobiliare. A corroborare questo concetto è Renato Brunetta (Forza Italia): “Il cosiddetto provvedimento Sblocca Italia rischia di bloccare l’edilizia, settore già tartassato da questi difficili anni di crisi e dalle assurde tassazioni patrimoniali imposte dai governi Monti, Letta e Renzi”.

Insomma, ad osservare ciò che sta accadendo dalle parti di Montecitorio, sembrerebbe che l’ipotesi dell’IVA agevolata al 4% sui lavori in casa sia definitivamente saltata.  Nelle prossime ore l’esito della vicenda, ma la soppressione della misura pare inevitabile.

Redazione Tecnica

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento