L’architettura bioclimatica utilizza gli elementi naturali per la realizzazione di edifici energeticamente efficienti adatti a soddisfare al meglio le esigenze fisiologiche di chi vi risiede. In un recente passato l’attenzione al clima ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale nella realizzazione degli edifici residenziali, attraverso la ricerca dei materiali da utilizzare.
La crisi energetica degli ultimi tempi ha contribuito a un ripensamento sulla necessità di correlare i caratteri tipologici e tecnologici degli edifici con le caratteristiche climatiche presenti e con l’utilizzo di risorse energetiche rinnovabili.
Per la realizzazione di interventi di architettura bioclimatica, ai fini del calcolo della volumetria e delle superfici urbanistiche di un edificio destinato ad uso residenziale, servizi o ricettivo, sono generalmente esclusi dal computo le seguenti superfici e volumi finalizzati espressamente all’ottenimento di comfort ambientale e risparmio energetico attraverso il miglioramento della coibentazione e la captazione diretta dell’energia solare:
– verande solari (i limiti di volume o di superficie delle verande realizzabili vengono solitamente stabiliti dalle norme urbanistiche locali) non riscaldate disposte preferibilmente nei fronti da sud-est a sud-ovest, con funzione di captazione solare;
– serre solari non riscaldate preferibilmente disposte nei fronti da sud-est a sud-ovest, con funzione di captazione solare;
– spazi collettivi interni coperti o racchiusi da vetrate quali: corti chiuse condominiali, spazi condominiali coperti e climatizzati naturalmente, realizzati per migliorare il microclima del complesso edilizio.
In architettura bioclimatica, la finalità e la funzionalità dei volumi in argomento devono essere documentate in una specifica relazione, firmata da un tecnico abilitato, contenente:
– il calcolo dell’energia risparmiata per l’intero edificio conseguente alla realizzazione dell’opera;
– la verifica del benessere termo-igrometrico durante tutto l’arco dell’anno.
In tale ambito è comunque fatto salvo il rispetto di eventuali limiti imposti dall’esistenza di specifici vincoli storici, ambientali, paesaggistici e igienico-sanitari.
Tali norme si applicano anche ai fini del calcolo della volumetria e delle superfici urbanistiche per la determinazione del contributo di costruzione e degli standard urbanistici.
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