Gli interventi di restauro sui beni monumentali introducono competenze sempre più interdisciplinari alla luce della maggiore sicurezza strutturale che l’attuale quadro normativo richiede alla riqualificazione del costruito storico. Dietro alla conservazione architettonica delle superfici murarie si celano infatti quadri fessurativi, criticità statiche e sismiche da sanare.
Il Prof. Giovanni Carbonara sosteneva che «separare il consolidamento dal restauro sarebbe un grave errore, come anche isolare le questioni impiantistiche, di accessibilità, di sicurezza antincendio, distributive, funzionali. Tutto dovrà ricondursi ad un sapiente e meditato progetto, luogo del confronto dialettico e della sintesi delle diverse istanze». Un dialogo costruttivo tra architetto, restauratore e ingegnere strutturista: a quest’ultimo sono demandate complesse valutazioni sulla sicurezza statica e sismica, soprattutto nel caso di cambi di destinazione d’uso, con conseguente progettazione degli interventi di rinforzo strutturale in sintonia con le scelte di restauro, da calibrare caso per caso nel giusto equilibrio tra sicurezza e conservazione.
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Indice
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Riqualificazione del patrimonio edilizio esistente
Il manuale «Riqualificazione del Patrimonio Edilizio Esistente» di Mario Di Nicola rappresenta uno strumento imprescindibile per i professionisti del settore edilizio, ar- chitettonico e urbanistico, nonché per gli uffici tecnici degli enti locali.Aggiornatissimo alle più recenti disposizioni legislative – fra cui la legge 24 luglio 2024, n. 105 e le linee guida interpretative sul decreto Salva Casa – il volume offre una guida operativa completa e immediatamente consultabile per affrontare ogni aspetto della riqualificazione degli edifici esistenti. Il testo è strutturato in sezioni chiare e ben articolate che coprono tutte le fasi degli interventi: dalla manutenzione ordinaria e straordinaria, al restauro e risanamento conservativo, fino a interventi di ristrutturazione, ampliamento, sopraelevazione, recupero dei sottotetti, mutamento di destinazione d’uso, sostituzione edilizia e rigenerazione urbana. Particolarmente preziose sono le Schede Tecniche Regionali e il Formulario aggiornato, che facilitano l’accesso immediato alle procedure e alle normative specifiche, rendendo il manuale uno strumento pratico per risolvere ogni problematica operativa. Rivolto a ingegneri, architetti, geometri e tecnici degli enti locali, questo volume non solo accresce le conoscenze, ma rafforza le competenze necessarie per pianificare e realizzare interventi conformi alle normative vigenti, garantendo un approccio innovativo e operativo alla riqualificazione del patrimonio edilizio.Mario Di NicolaArchitetto, ha operato negli Uffici Tecnici di Ente Locale, nei settori Edilizia e Urbanistica; ha redatto numerosi piani urbanistici e progetti di opere pubbliche. È, altresì, noto autore di molteplici pubblicazioni in materia.
Mario Di Nicola | Maggioli Editore 2025
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Consulenze specialistiche per la Soprintendenza
Nell’ambito dei beni monumentali il ruolo dell’ingegnere strutturista è diventato sempre più rilevante: da consulente esterno per la risoluzione di puntuali problemi statici, a firma professionale in stretto supporto all’architetto capofila per l’intera fase progettuale e direzione lavori, soprattutto nei casi in cui l’intervento ricada nel miglioramento sismico o nella messa in sicurezza per gravi problemi statici, dove le scelte devono essere maggiormente condivise tra progetto strutturale e progetto architettonico.
L’autore ha piacere di riportare in questo articolo la sua personale esperienza di tre anni svolta come consulente strutturista all’interno degli uffici della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo. La consulenza è stata attribuita mediante bando per titoli che il Ministero della Cultura ha emanato alla fine del 2020 rivolgendosi esclusivamente a figure con partita IVA, probabilmente per sopperire a temporanee carenze di organico. Per un arco temporale di alcuni anni, fino alla conclusione dei contratti di consulenza avvenuta al 31 dicembre 2024, sono state immesse negli uffici delle Soprintendenze di tutto il territorio nazionale diverse figure professionali altamente qualificate con titoli post laurea e con molti anni di esperienza in curriculum nella progettazione e direzione lavori sui beni monumentali: architetti, archeologi, storici dell’arte, e anche (finalmente) ingegneri strutturisti.
Mediazione tra sicurezza strutturale e tutela: il dialogo con i funzionari
L’attività dell’autore è stata svolta in supporto ai funzionari di zona nella verifica dei progetti oggetto di autorizzazione, coadiuvandoli nell’analisi della parte strutturale fino alla stesura a più mani del testo delle autorizzazioni stesse. Si è creato quindi un costruttivo dialogo tra la figura dell’ingegnere strutturista e quella dell’architetto funzionario, in cui entrambi hanno imparato a mediare le esigenze di conservazione e sicurezza. I funzionari architetti hanno apprezzato la possibilità di usufruire di una consulenza altamente specialistica per discernere, durante l’analisi dei progetti, limiti e vantaggi delle diverse tecniche di rinforzo (tradizionali ed innovative), la cui efficacia è stata valutata caso per caso.
Inoltre, essendo pervenuti in sede molti progetti di miglioramento sismico su edifici sotto vincolo (per esempio edifici scolastici finanziati da bandi PNRR), è stata fornita la consulenza per valutare la corretta analisi delle vulnerabilità sismiche sviluppate dai progettisti. Ciò nell’ottica di convergere verso la tipologia di rinforzi strettamente necessaria al singolo caso in esame, ponendo sempre attenzione al tema della sicurezza ma evitando invasività sull’opera.
La sinergia ha fatto sì che il funzionario architetto abbia avuto la possibilità di approfondire specifiche nozioni di ingegneria strutturale applicata al campo monumentale, mentre l’ingegnere strutturista ha avuto la possibilità di approfondire i criteri di conservazione e restauro, oltre a imparare il complesso funzionamento della macchina ministeriale operante nella tutela del patrimonio storico-artistico del territorio.
Il confronto con i progettisti
La consulenza dell’autore si è incardinata anche in un costante confronto con i progettisti, laddove i progetti presentati introducevano criticità lesive alla conservazione, suggerendo correzioni o semplicemente maggiori dettagli tecnici. Il feedback ricevuto dall’esterno ha evidenziato un ampio grado di apprezzamento da parte dei colleghi strutturisti, che hanno avuto la possibilità (rara) di potersi confrontare con una analoga figura specialistica all’interno della Soprintendenza, capace di mediare con le istanze di conservazione richieste dai funzionari.
Buona parte degli ingegneri progettisti di strutture, soprattutto perché già operante nel campo dei beni vincolati, ha consegnato in Soprintendenza progetti che denotano una preparazione ed aggiornamento nell’utilizzo delle nuove tecniche di rinforzo, con una buona sensibilità nella scelta di tecnologie (anche tradizionali) e materiali coerenti alla salvaguardia dei valori storico-architettonici, spesso corretti con la modifica di pochi dettagli.
Al contrario un’altra parte si è limitata ancora a proporre interventi unicamente con cemento armato per eseguire cordoli sommitali (addirittura in un caso cordoli in breccia), calotte di rinforzo estradossale delle volte, risarciture di quadri fessurativi, quando oggi è possibile intervenire con malte a base di calce e materiali compositi più leggeri. La sensazione percepita è quella di professionisti derivanti dal campo dell’ingegneria civile e residenziale, sicuramente validi strutturisti ma estranei al contesto del restauro. Oppure di tecnici di lunga esperienza professionale, ma legati ancora a prescrizioni della cultura di adeguamento sismico degli anni ’80. In questi ultimi casi si è proceduto ad un confronto col progettista per richiedere una revisione (a volte totale) delle scelte progettuali verso soluzioni che annullassero o mitigassero l’utilizzo del cemento armato a favore di tecnologie più leggere e compatibili.
In linea generale è mancato spesso l’approccio alla conservazione statica delle originarie strutture (qualora di particolare valore), per esempio riguardo antiche capriate lignee, proponendo la sostituzione sistematica, forse per abitudine a lavorare nelle ristrutturazioni civili, quando invece, nei casi di maggior pregio strutturale, era possibile pensare a rinforzare anziché sostituire, chiaramente entro i limiti di sicurezza.
Criticità negli interventi di miglioramento sismico
Sicuramente più delicati si sono dimostrati gli interventi di miglioramento sismico, dove le proposte progettuali ogni tanto non dialogavano con i requisiti di conservazione: ad esempio l’inserimento di intonaci (di calce) armati avveniva in progetto senza aver eseguito dedicati saggi stratigrafici per verificare la presenza di decorazioni e /o intonaci di pregio. A volte venivano inseriti cambi di destinazione d’uso, parziali o totali, con valutazioni sismiche carenti. Ricorrente era l’assenza di valutazione dei cinematismi fuori piano all’interno di progetti di miglioramento sismico o di interventi locali, quando invece tali verifiche risultavano fondamentali e prioritarie per valutare l’efficacia dell’inserimento di vincoli antisismici come catene o cordoli sommitali.
Probabilmente i progettisti non erano abituati a trovarsi un verificatore strutturale al fianco del funzionario, e alcune volte la relazione di calcolo dell’intervento era ritenuta dal progettista una questione fuori dalle competenze della Soprintendenza. In realtà consolidamento e restauro devono dialogare per pervenire al più soddisfacente risultato in termini di sicurezza e conservazione. Pertanto la Soprintendenza, quale Ente competente ad autorizzare i lavori sui beni vincolati, ha necessità di valutare anche l’efficacia degli interventi strutturali, ed intervenire nella mitigazione e miglioramento del loro impatto sul bene tutelato. Il rinforzo strutturale fa parte dell’intervento di restauro.
Verso una formazione specialistica per gli ingegneri del patrimonio storico
L’esperienza svolta ha evidenziato come il contesto dei beni monumentali richieda specifiche competenze anche dal punto di vista strutturale, sia all’interno degli Enti di Tutela, sia per i professionisti esterni. Per quest’ultimi le competenze richieste vanno oltre quelle di base già acquisite nel conseguimento della laurea e durante l’esperienza professionale di progettazione strutturale in ambito civile.
Sono competenze dedicate al contesto storico-architettonico, da svilupparsi con percorsi formativi che le università e gli ordini professionali dovrebbero diffondere con maggior convinzione. Questi percorsi dovrebbero approfondire la statica delle costruzioni storiche, la capacità di lettura clinica del dissesto strutturale, la progettualità delle campagne diagnostiche, i metodi di valutazione della sicurezza in ambito monumentale fino ad imparare ad intervenire con tecniche più “sartoriali” e affini agli originali schemi e tecniche costruttive: per diffondere una migliore cultura di intervento strutturale sui beni vincolati.
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Strutture in muratura: Teoria, Progetto, Interventi
Le strutture in muratura sono quelle maggiormente ricorrenti nel patrimonio edilizio italiano e non solo.Proprio a causa della loro diffusione, non è raro imbattersi in situazioni ad elevata vulnerabilità. Tra l’altro, è facile riscontrare edifici costruiti e poi ampliati, modificati o sopraelevati in epoche successive, utilizzando materiali ed apparati murari realizzati in forme diverse con tecnologie diverse.Oggi l’aspetto più interessante per gli edifici in muratura è proprio quello del loro recupero e lo studio delle tecniche di intervento per migliorarne le prestazioni.Questo volume, attraverso una trattazione chiara e corredata di esempi, guida il lettore alla comprensione e alla corretta applicazione degli interventi per garantire agli edifici esistenti performance di sicurezza in linea con la normativa vigente, partendo dal rilievo puntuale ed approfondito per una analisi strutturale, che sia la più completa possibile, comprendendo le indagini in situ sui materiali o con il prelievo di opportuni campioni, fino ad arrivare alla definizione e alla progettazione degli interventi più opportuni, anche nel caso dei c.d. “aggregati”.L’opera tratta anche gli edifici nuovi per i quali la normativa mette molto in risalto, ad esempio il concetto di regolarità strutturale, che assume un significato estremamente interessante e poi fornisce le regole per progettare delle strutture capaci di garantire la necessaria sicurezza prevista dalla normativa stessa sulle costruzioni.Santino FerrettiIngegnere, svolge la libera professione nel settore delle costruzioni, occupandosi di progettazione geotecnica e di strutture antisismiche, nonché di adeguamento sismico delle strutture. Ha approfondito particolarmente la dinamica strutturale e la modellazione dei materiali sia in campo lineare che non lineare.
Santino Ferretti | Maggioli Editore 2023
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