Il vetro, utilizzato come elemento edile o di arredamento, accompagna l’uomo da sempre. Nel corso dei secoli si è trasformato da semplice componente strutturale e di protezione a elemento estetico e di arredo. Già nel medioevo i rosoni e le vetrate a mosaico avevano saputo convertire delle semplici finestre in vere opere d’arte.
L’evoluzione del ruolo del vetro in edilizia e arredamento si è sviluppata man mano che progredivano le tecniche di lavorazione di questo materiale così versatile.
Facendo un salto in avanti fino ai giorni nostri possiamo ben immaginare come gli estimatori delle linee pure e della limpidezza estetica abbiano saputo apprezzare tutti i vantaggi apportati dal progresso delle tecniche di lavorazione del vetro. Il perfezionamento e la scoperta di nuove forme d’intervento sul vetro ha consentito di raggiungere risultati eccezionali e fino a pochi decenni fa inimmaginabili grazie a sistemi estremamente innovativi ed efficaci quali l’incollaggio tramite raggi UV.
L’incollaggio UV del vetro è un sistema che permette di unire il vetro con altri materiali, anche estremamente diversi per caratteristiche fisiche ed estetiche (ad esempio il metallo o il legno) senza l’utilizzo di chiodi, morsetti o sistemi di saldatura che lascino tracce evidenti come la colla che ingiallisce nel tempo.
Sempre più aziende che si occupano della lavorazione del vetro stanno implementando questa tecnica per la sua versatilità e per la qualità tecnica ed estetica dei prodotti che permette di creare.
Vediamo cos’è l’incollaggio UV prima di passare a una rapida carrellata di esempi sui risultati che è possibile ottenere con questo sistema.
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Incollaggio UV: alcune nozioni tecniche
L’incollaggio UV permette di unire una superfice di vetro alla superficie di un altro materiale che può essere di nuovo vetro, magari lavorato in maniera differente (es. satinato) o può essere un materiale completamente diverso quale il metallo o il legno.
L’unione delle due parti avviene mediante un apposito adesivo, il collante UV che, una volta inserito tra le superfici, viene scaldato mediante radiazione a ultravioletti. L’adesivo UV utilizzato per quest’operazione è una colla che può essere a base acrilica o epossidica. Le sue caratteristiche fisico-chimiche gli permettono di polimerizzare e indurirsi, garantendo l’adesione dei due pezzi. La necessità della radiazione comporta una conditio sine qua non nel processo di incollaggio: almeno uno dei due pezzi da incollare deve essere trasparente alla radiazione.
I vantaggi di questo sistema sono rilevanti:
- la polimerizzazione avviene in pochi secondi. Si accorciano i tempi di lavorazione e aumenta il volume di produzione,
- l’adesivo polimerizza e si indurisce in maniera uniforme garantendo un’adesione delle due superfici omogenea e quindi più sicura e resistente,
- il risultato estetico è estremamente pulito e lineare: si vedranno solo le due parti incollate tra di loro senz’altro elemento di raccordo o saldatura,
- è possibile unire al vetro diversi tipi di materiale: vetro, legno, metallo, plastica, con conseguente esplosione delle possibilità creative,
- non viene eseguita sul vetro nessuna lavorazione che ne causi un possibile indebolimento.
Cosa è possibile ottenere con l’incollaggio UV del vetro?
Rispondere a questa domanda è davvero difficile perché le possibilità consentita da questo sistema lascia quasi carta bianca all’immaginazione. Naturalmente ci sono delle condizioni per il conseguimento di un risultato ottimale ma, una volta considerate, sono davvero pochi i limiti imposti alle potenzialità di questa lavorazione. Abbiamo già accennato al fatto che una delle due superfici da incollare deve essere trasparente alla radiazione.
Bisogna poi prestare attenzione alle condizioni ambientali di umidità e temperatura. L’ambiente di lavoro non deve essere eccessivamente umido (la percentuale di umidità deve essere al di sotto del 40%) né troppo caldo o freddo (la temperatura deve rimanere tra i 12°C e i 35°C).
Le superfici da incollare, inoltre, devono essere adeguatamente preparate e pulite e bisogna valutarne la porosità, la rugosità e la planarità.
Questa tecnica viene utilizzata per creare principalmente mobili e complementi d’arredo: tavoli, vetrinette, ma anche docce o lavandini totalmente fatti di vetro. Volendo creare una parete di vetro con una porta è possibile incollare le cerniere direttamente sul vetro, oppure far aderire alle ante in vetro di un mobile delle piccole calamite che le mantengano chiuse.
Un altro esempio di quel che la creatività e la tecnologia permettono quando unite sapientemente, sono le lampade da giardino o da interni prodotte da Vetromarca, azienda del trevigiano che da oltre 30 anni porta avanti la tradizione della lavorazione del vetro per usi industriali innovandola con passione e competenza e sono solo un esempio di tutto ciò che l’azienda riesce a produrre grazie al sapiente uso dell’incollaggio UV.
I modi di impiego dell’incollaggio UV naturalmente non finiscono qui. Si tratta di una tecnica che dà vita a realizzazioni di grande eleganza e raffinatezza, anche quando usata per inserire le finestre in un profilo di sostegno minimal che valorizzi la leggerezza della facciata su cui sono applicate.
Il vetro da sempre affascina l’uomo e ne soddisfa i bisogni espressivi. Oggi il progresso tecnico contribuisce a dare a questo materiale nuove possibilità creative.
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