Incendio di Londra, l’indagine forense: falle nella compartimentazione

Perchè le fiamme si sono propagate in modo inesorabile? I soccorsi hanno qualche responsabilità? A che punto sono le indagini e su cosa si basano?

Scarica PDF Stampa

Dell’incendio di Londra alla Grenfell Tower di North Kensington sarà necessario indagare a fondo le cause. Istitutoscienzeforensi.it ha intervistato l’Ing. Andreas Melinato, esperto di investigazione di incendi, cercando di capire come sia potuto accadere un disastro simile e quali saranno le modalità con cui si cercherà di arrivare alla verità.

>> Vorresti ricevere news come questa? Clicca qui, è gratis

Incendio Grenfell Tower: le cause

Secondo lei le cause del disastro potrebbero riguardare l’utilizzo di materiali di costruzione non idonei o vizi di progettazione?

Il rischio di incendio negli edifici residenziali, ancor più se abitati da molte persone, è un argomento di grande rilevanza. Qualora si concretizzi, devono esserci le condizioni affinché l’incendio possa essere gestito in modo da ridurre i danni al minimo e, soprattutto, salvare le vite degli abitanti. Appare evidente, visto l’esito degli accadimenti, che molte cose non hanno funzionato a dovere, specie tenendo conto del fatto che l’edificio era stato da poco sottoposto a una rilevante ristrutturazione. Proprio la recente ristrutturazione sarà certamente oggetto di attenta analisi da parte delle strutture investigative chiamate a stabilire la causa dell’incendio. Per quanto riguarda eventuali vizi di progettazione, un principio base della prevenzione incendi risiede nel concetto di “compartimentazione“, ossia la progettazione e la realizzazione di volumi prestabiliti entro i quali l’incendio dovrebbe essere contenuto per evitarne la propagazione. In questo caso, l’incendio non è stato contenuto e l’effetto è stato il totale interessamento dei volumi della struttura da parte del fumo e delle fiamme.

L’immagine che ogni persona ha in mente dell’incendio della Grenfell Tower è quella di un rogo di proporzioni incredibili, con fiamme che si estendevano dalla parte inferiore dell’edificio fino all’ultimo piano. Come ha potuto svilupparsi un incendio così devastante?

Le fiamme fuoriuscivano dalle finestre, perciò provenivano dall’interno dei locali, ma soprattutto prendevano incredibilmente forma sulle superfici esterne della torre. Vi sono quindi due temi di grande interesse per noi tecnici forensi: il motivo per cui l’incendio si è propagato in tutti gli ambienti interni della torre, dai piani più bassi fino alla sommità del palazzo, e la ragione per cui le fiamme hanno avvolto interamente la superficie esterna dell’edificio.

Leggi anche: Ingegneria forense: l’investigazione per crolli e dissesti delle opere

Incendio a Londra: i soccorsi

A suo parere, la macchina dei soccorsi, soprattutto quella dei pompieri londinesi, è risultata efficiente?

Di fronte a un incendio di tali proporzioni e in grado di propagarsi tanto velocemente, poco hanno potuto fare i pompieri. Sono intervenuti in massa ma sono stati costretti ad agire da terra e dall’esterno, quindi efficaci non oltre la metà dell’altezza utile dell’edificio. Anche i residenti avranno potuto fare ben poco, trovandosi nella condizione di non riuscire a trovare vie di uscita mentre fuoco e fumo invadevano i locali. A nulla è valso il naturale tentativo di trovare aria respirabile e temperature sopportabili alle finestre, considerato che le facciate esterne producevano fiamme e fumo in modo attivo e consistente.

Potrebbe interessarti: Antincendio facciate edifici civili: in Gazzetta la regola tecnica

Le indagini investigative

Quali attività investigative saranno messe in campo per far luce su questo tragico evento?

L’indagine dovrà puntare a stabilire la causa dell’incendio ma ciò non sarà sufficiente. È quindi prevedibile che l’attività tecnico-investigativa, oltre alla ricerca di ciò che ha innescato le fiamme, dovrà fare luce sul modo in cui il sistema di sicurezza antincendio era stato predisposto, se lo stesso abbia funzionato e sulla correttezza delle scelte tecniche fatte nel corso della ristrutturazione, specialmente in relazione ai materiali utilizzati per il rivestimento delle facciate esterne e alla loro modalità di installazione.

Quali tecniche vengono utilizzate per l’investigazione di un incendio?

Le migliori tecniche sono quelle che prevedono prove di combustione dei materiali e simulazioni di combustione di ambienti che riproducano quelli realmente interessati dall’incendio, al fine di comprenderne le modalità e le tempistiche di propagazione. Ciò avverrà all’interno di strutture specializzate come i laboratori di cui dispone l’Istituto di Scienze Forensi quale rappresentante italiano di una delle maggiori società di investigazioni di incendi, la FI UK, i cui esperti, in questi giorni, sono chiamati a fornire pareri ai media più importanti del Regno Unito.

Intervista pubblicata in origine su www.istitutoscienzeforensi.it

(ndr) Abbiamo paura che le indagini andranno per le lunghe: il Guardian 5 giorni fa ha pubblicato un articolo intitolato “Grenfell Tower: i risultati delle indagini potrebbero non essere pubblicate per anni“.

Da non perdere

Il volume Ingegneria forense per le costruzioni contiene:

  • Normativa
  • Tecniche di indagine (vizi e difetti, crolli, incendi)
  • Valutazioni economiche
  • Redazione relazioni tecniche
  • Calcolo onorari
  • Responsabilità dell’Ingegnere forense

Include:

  • Linee guida operazioni peritali nella CTU
  • Documentazione esemplificativa e modellistica

Ingegneria forense per le costruzioni

Quest’opera si concentra sull’ingegneria forense, legata alla progettazione, costruzione e gestione degli edifici. Ambito nel quale, con sempre maggiore frequenza, emergono contenziosi per le conseguenze di errori durante i processi ideativi, realizzativi o gestionali. In particolare, nel campo delle costruzioni, l’ingegneria forense si occupa di comprendere, sulla base del risultato finale di un accadimento (un incendio, un crollo di un fabbricato o la perdita di funzionalità di edifici o parti di questi), come si è verificato l’errore (uno o più) che ha portato a questo esito e a chi può essere attribuita questa responsabilità. Il manuale, dal taglio pratico e applicativo, descrive le tecniche e i metodi di indagine da usare nelle situazioni in cui l’ingegnere forense è chiamato a operare: incendi, vizi e difformità delle opere edilizie, crolli e dissesti. Non manca l’analisi relativa alle valutazioni economiche dei beni sottoposti a indagine, i profili normativi e di responsabilità dell’ingegnere forense. Il libro contiene inoltre una guida per il calcolo degli onorari e, in appendice, le linee guida da applicare per le operazioni peritali nelle CTU e una raccolta di modelli e documenti di supporto per l’attività. Marco D’Orazio, professore ordinario di Architettura tecnica presso l’Università Politecnica delle Marche. Ingegnere, architetto e dottore di ricerca in Ingegneria edile, è pro-rettore vicario dell’Università Politecnica delle Marche. È presidente di commissioni tecniche nazionali (UNI) e membro di commissioni tecniche a livelloeuropeo (CEN). Ha maturato specifiche esperienze nel campo sia privato che pubblico in materia di contenzioso nelle costruzioni. Tiene dal 2015 la cattedra di Ingegneria forense presso l’ateneo di appartenenza.Giovanni Zampini, avvocato, è professore associato di Diritto del lavoro presso l’Università Politecnica delle Marche. Dal 2021 è delegato del Rettore per gli aspetti legali dell’edilizia ed ha maturato specifiche esperienze nel campo.Gianluca Maracchini, ingegnere edile-architetto e dottore di ricerca in Ingegneria civile, edile, architettura. Dal 2017 svolge attività di didattica e ricerca presso l’Università Politecnica delle Marche dove ha maturato esperienze specifiche nel campo.

Marco D’Orazio, Giovanni Zampini, Gianluca Maracchini | 2022 Maggioli Editore

37.00 €  29.60 €

 

Redazione Tecnica

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento