Dopo una serie di colpi di scena il rinvio al 26 gennaio per il pagamento dell’IMU terreni agricoli “ex montani” è arrivato: evitato pertanto in extremis l’ingorgo assurdo del pagamento entro domani in una materia modificata in maniera importante soltanto 15 giorni fa.
Ecco un breve riassunto dell’antefatto: il decreto (emesso dai dicasteri di Economia, Interno e Politiche agricole) del 28 novembre scorso amplia il raggio d’azione dell’IMU a tutti i terreni nei Comuni con “altitudine al centro” fino a 280 metri. Ma non soltanto: nelle località in cui l’altitudine si colloca tra i 281 e 600 metri viene comunque imposto il pagamento qualora il proprietario non sia un coltivatore diretto o un imprenditore agricolo professionale. Pertanto l’esenzione totale rimane soltanto dai 601 metri in su. Con le nuove regole molti proprietari di terreni che in passato non pagavano, adesso invece, ne saranno obbligati. Nel frattempo la disciplina dovrà essere in parte rivista per dividere con criteri più razionali i terreni paganti da quelli esenti.
Il provvedimento non fa altro che attuare la “riforma” introdotta ad aprile per finanziare con 350 milioni una piccola parte del bonus da 80 euro del 2014. L’aliquota dell’imposta è quella stabilita da ciascun Comune, ma in assenza di una previsione specifica all’interno della delibera, si dovrà applicare l’aliquota del 7,6 per mille.
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