IMU immobili inagibili post calamità: le novità nel DM che semplifica l’imposta

Il nuovo decreto del MEF consente ai Comuni di ridurre o azzerare le aliquote IMU per gli immobili danneggiati da eventi calamitosi, evitando situazioni penalizzanti per i proprietari.

Tra le novità più significative del nuovo D.M. 06/09/2024 che introduce la cosiddetta IMU semplificata – che come abbiamo visto prevede “solo” 128 aliquote (attualmente sono circa 250 mila) – vi è la possibilità per i Comuni di ridurre o azzerare le aliquote IMU sugli immobili danneggiati da terremoti o da altre calamità naturali (come alluvioni, frane, ecc.).

Questa nuova misura si pone come risposta a un vuoto normativo presente nel precedente decreto del 2023, che non contemplava questa fattispecie, causando notevoli difficoltà nei Comuni colpiti da tali eventi.

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Il Decreto Salva Casa

Quest’opera è uno strumento essenziale per professionisti tecnici e operatori della pubblica amministrazione, curato dall’esperto Mario Di Nicola. Il manuale analizzale recenti normative, offrendo una panoramica completa delle disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica introdotte dalla Legge 24 luglio 2024, n. 105 di conversione del c.d. Decreto Salva Casa (d.l. n. 69/2024).Con un’organizzazione logica e funzionale, il volume affronta tematiche cruciali della sanatoria edilizia: dalla regolarizzazione delle difformità alla conformità edilizia necessaria per contratti, vendite e accesso agli incentivi.Dettaglia le procedure amministrative, evidenziando ruoli e responsabilità dei vari attori coinvolti e offrendo indicazioni operative chiare e sequenziali.Pensato per facilitare la consultazione, il manuale utilizza parole chiave e formattazioni che stimolano la memoria visiva, fornendo anche un prezioso formulario per le richieste e i provvedimenti di rilascio o diniego.Una guida indispensabile per garantire l’osservanza delle norme tecniche di sicurezza, igiene ed efficienza energetica, rivolta a tecnici, progettisti e operatori della pubblica amministrazione.Mario Di NicolaArchitetto, ha operato negli Uffici Tecnici di Ente Locale, nei settori Edilizia e Urbanistica; ha redatto numerosi piani urbanistici e progetti di opere pubbliche. È, altresì, noto autore di molteplici pubblicazioni in materia. Per Maggioli Editore ha pubblicato oltre 70 volumi, tra nuove edizioni ed edizioni di aggiornamento.

Mario Di Nicola | Maggioli Editore 2024

IMU immobili inagibili post calamità, aliquote agevolate o azzerate

In base alle nuove disposizioni, i Comuni avranno la facoltà di deliberare aliquote agevolate, o addirittura azzerate, per gli immobili resi inagibili da eventi calamitosi, indipendentemente dalle esenzioni previste dalla normativa nazionale. Questa innovazione risolve un problema particolarmente sentito dai proprietari di abitazioni danneggiate.

Finora si verificava infatti un paradosso fiscale per le abitazioni principali (e quindi esenti IMU) rese inagibili. A seguito di un evento calamitoso che le rendesse inagibili, queste perdevano infatti il requisito fondamentale per l’esenzione: essere la dimora abituale del proprietario. Questo portava all’applicazione dell’IMU con aliquota ordinaria, con solo una riduzione del 50% prevista per l’inagibilità.

Ora, grazie al nuovo decreto, i Comuni potranno intervenire stabilendo aliquote ridotte o azzerate per gli immobili che diventano inagibili a seguito di calamità naturali, e sanare quindi questa incongruenza.

Altri immobili agevolabili

La possibilità di applicare aliquote agevolate in seguito ad eventi calamitosi non è limitata alle abitazioni principali, ma si estende a tutte le categorie catastali. Tuttavia, per i fabbricati appartenenti alla categoria catastale D (come capannoni industriali e alberghi), non è consentito l’azzeramento completo dell’IMU, poiché la legge impone un’aliquota minima del 7,6 per mille, che costituisce la quota di competenza dello Stato.

Impossibilità di agevolare le aree in ricostruzione

Nonostante il passo avanti introdotto dal nuovo decreto, resta un problema irrisolto per quanto riguarda gli immobili in fase di ricostruzione. Durante il periodo di ricostruzione, infatti, la normativa impone di considerare l’area fabbricabile su cui è in corso di ricostruzione il fabbricato (il quale non è più oggetto imponibile).

In genere, la base imponibile di un’area fabbricabile è superiore a quella determinata dalla rendita catastale di un fabbricato, e ora si aggiunge il problema che la normativa ancora non prevede la possibilità di applicare aliquote agevolate in questi casi, impedendo così ai Comuni di intervenire a favore dei proprietari in questa fase critica.

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Redazione Tecnica

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