La Commissione Europea ha recentemente dato il via libera al regime di aiuti italiano noto come FER X transitorio. Questo schema di decreto promuove la realizzazione di impianti di produzione da fonti rinnovabili mature, con un contingente massimo stimato di 17,65 GW di nuova capacità energetica.
Si tratta di una decisione cruciale per rafforzare la sicurezza energetica del Paese e accelerare la transizione verso un’economia a zero emissioni nette.
Vediamo nel dettaglio i punti salienti di questa misura.
>> Vorresti ricevere news come questa? Clicca qui, è gratis
Consigliamo la lettura
Indice
FER X transitorio: le tecnologie rinnovabili interessate
Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha definito il via libera della Commissione Europea come un passo fondamentale per l’innovazione e la sicurezza energetica del Paese. Questo decreto consente di ridurre la dipendenza energetica dall’estero, sfruttando appieno il potenziale delle energie rinnovabili italiane.
Il provvedimento supporta diverse tecnologie rinnovabili, tra cui:
- fotovoltaico
- eolico
- idroelettrico
- gas residui derivanti dai processi di depurazione
L’obiettivo è incentivare la costruzione di nuovi impianti con una capacità complessiva di 17,65 GW, suddivisi tra impianti di dimensioni fino a 1 megawatt e quelli di potenza superiore.
Il testo del decreto è ora in attesa di registrazione presso la Corte dei Conti.
Seguici anche sul nostro nuovo Canale Telegram!
Una dotazione di 9,7 miliardi di euro
La Commissione Europea ha approvato un regime di aiuti di Stato italiano del valore stimato di 9,7 miliardi di euro. Questo regime è stato creato per sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, accelerando la transizione ecologica del Paese.
L’approvazione rientra nel quadro temporaneo di crisi e transizione per gli aiuti di Stato, adottato il 9 marzo 2023.
Questi fondi sono destinati alla realizzazione di impianti di produzione di energia eolica onshore, solare fotovoltaica, idroelettrica e da gas residui di depurazione. Gli impianti dovranno entrare in funzione entro 36 mesi dalla concessione degli aiuti.
Come verranno erogati gli aiuti
Gli aiuti saranno concessi attraverso una procedura di gara trasparente e non discriminatoria. I beneficiari dovranno presentare un’offerta relativa alla tariffa incentivante necessaria per ogni progetto.
L’aiuto si concretizzerà sotto forma di pagamento variabile attraverso un contratto bidirezionale per differenza per ogni kWh di energia prodotto e immesso nella rete.
La tariffa sarà garantita per 20 anni.
Il meccanismo della tariffa incentivante
In caso di riduzione obbligata della produzione o di prezzi nulli o negativi sul mercato, la tariffa incentivante sarà applicata alla produzione potenziale invece di quella effettiva.
Solo il 95% dell’energia elettrica prodotta da ciascun beneficiario, lasciando il restante 5% esposto al rischio di mercato.
Gli impianti con capacità inferiore a 1 MW accederanno direttamente al sistema con un prezzo di esercizio fissato dall’ARERA.
Il contesto europeo e la conformità con le norme UE
La Commissione Europea ha verificato che il regime italiano rispetta le condizioni stabilite nel quadro temporaneo di crisi e transizione.
In particolare:
- l’aiuto sarà concesso in base a un regime comprensivo di stime di volume e dotazione;
- l’importo dell’aiuto sarà determinato mediante procedura di gara competitiva aperta, chiara, trasparente e non discriminatoria;
- l’aiuto sarà concesso prima del 31 dicembre 2025.
Per saperne di più
ec.europa.eu
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento