Esplosione deposito ENI Calenzano: i primi esiti sull’incidente dai tecnici ARPA Toscana

I tecnici ARPA Toscana intervengono dopo l’esplosione al deposito ENI di Calenzano: verifiche ambientali, analisi dei fumi e gestione delle acque reflue per contenere l’impatto. Primi esiti del sopralluogo per chiarire le cause del tragico incidente

Lunedì 9 dicembre, intorno alle 10:30, un grave incidente ha colpito il deposito ENI situato a Calenzano, in provincia di Firenze.

L’evento ha coinvolto un’area dedicata al “punto di carico” per le autobotti di carburante. L’incidente ha provocato un’esplosione ed un incendio che hanno portato a un tragico bilancio di cinque vittime e diversi feriti (dato aggiornato al 10 dicembre 2024).

L’intervento tempestivo delle autorità e degli enti preposti è stato fondamentale per contenere i danni e garantire la sicurezza della popolazione circostante.

Riportiamo in questo articolo i primi esiti del sopralluogo condotto dai tecnici di ARPA Toscana.

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Indice

Esplosione Calenzano: un sopralluogo per valutare i rischi ambientali

Subito dopo l’esplosione, ARPA Toscana è stata convocata a partecipare al Centro di Coordinamento dei Soccorsi (CCS) insieme ad altri enti e forze dell’ordine. I tecnici dell’agenzia hanno effettuato un sopralluogo nell’area dell’incidente per valutare i rischi ambientali e coordinare le operazioni di emergenza.

L’incendio è durato meno di un’ora e, fortunatamente, non ha interessato il parco serbatoi del deposito, limitando il potenziale pericolo di ulteriori esplosioni. I primi rilevamenti della stazione meteo più vicina, situata nei pressi della discarica di Casa Passerini, hanno fornito informazioni essenziali sulla dispersione dei fumi nell’atmosfera.

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Dispersione dei fumi

Dai dati raccolti è emerso che i fumi generati dall’incendio si sono sollevati a una quota compresa tra i 100 e i 200 metri dal suolo, per poi disperdersi grazie alla presenza di venti con direzione Nord-Nord Est verso Sud-Sud Ovest, con una velocità stimata tra i 9 e i 10 nodi.

La breve durata dell’incendio e la rapida dispersione dei fumi in quota hanno consentito di ritenere trascurabili le concentrazioni di inquinanti al livello del suolo. Pertanto, non si è reso necessario effettuare prelievi di campioni al suolo per ulteriori analisi.

Al momento dell’incidente, la Protezione Civile ha raccomandato alla popolazione di non avvicinarsi al luogo interessato dall’incendio e di trovare riparo in un luogo chiuso. In un raggio di 5km dallo stabilimento è stato inviato il messaggio del sistema di allerta nazionale It-Alert. È la prima volta che questo strumento viene utilizzato in un caso reale.

Problemi al trattamento delle acque reflue

Durante il sopralluogo, i tecnici ARPA hanno rilevato una disfunzione nell’impianto di trattamento delle acque reflue del deposito ENI. L’accumulo eccessivo di acqua utilizzata per lo spegnimento dell’incendio ha causato uno sversamento non depurato nel fosso Tomarello. Questo sversamento conteneva principalmente prodotti schiumogeni utilizzati per domare le fiamme, mentre i residui di idrocarburi sono stati valutati come limitati.

Per mitigare l’impatto ambientale, è stato richiesto a ENI di interrompere lo sversamento e dirottare le acque residue verso le vasche interne del deposito. Inoltre, in accordo con il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, è stata chiusa la paratia del collettore di bonifica che raccoglie il fosso Tomarello, limitando così il deflusso nei fiumi Bisenzio e Arno.

Incendio Calenzano: le operazioni di bonifica e ripristino

ENI ha incaricato la ditta specializzata Labromare per eseguire interventi di bonifica e ripristinare il corretto funzionamento dell’impianto di depurazione. ARPA Toscana continuerà a monitorare le attività di gestione delle acque nei prossimi giorni, assicurandosi che le misure adottate siano adeguate per prevenire ulteriori impatti ambientali.

Indagini in corso

Considerando la natura dell’impianto ENI, classificato come sito a rischio di incidente rilevante ai sensi della normativa Seveso, sono in corso indagini da parte delle autorità competenti per accertare le cause dell’incidente. L’obiettivo è stabilire eventuali responsabilità e individuare misure preventive per evitare simili episodi in futuro.

Per saperne di più
snpambiente.it

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Redazione Tecnica

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