Tuttavia potrebbe accadere che durante l’analisi della documentazione per il rilascio del visto di conformità venga fuori un errore circa i riferimenti catastali dell’immobile oggetto del beneficio fiscale.
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Nello specifico vediamo cosa succede nel caso in cui nella pratica per il Comune per il Sismabonus, il tecnico abbia indicato erroneamente i riferimenti catastali dell’immobile, errore che si presenta anche nell’allegato B per l’asseverazione del rischio sismico.
Si tratta di una situazione a cui è possibile porre rimedio o il contribuente perde la possibilità della cessione e della detrazione?
La questione è stata analizzata da Silvio Rivetti su L’Esperto Risponde de Il Sole 24 Ore. Ecco cosa fare in questi casi.
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L’errore formale si può correggere
Trattandosi di un mero errore di compilazione della documentazione tecnica, e quindi formale, dev’essere corretto affinché non ci siano incongruenze e che gli interventi sembrano eseguiti su un immobile diverso da quello oggetto di intervento.
In questo caso l’errore può essere fatto presente al Comune e corretto in collaborazione con l’ente deputato alla gestione del territorio, e la relativa documentazione andrà allegata ai documenti relativi all’intervento, corredata da nota del tecnico asseveratore e segnalazione al professionista richiesto di apporre il visto di conformità.
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Come si legge nell’articolo de L’Esperto Risponde, in termini generali, la detrazione d’imposta è da ritenere sempre spettante, anche in forma di cessione del credito, se i lavori sono stati debitamente realizzati e vengono corredati da una documentazione idonea e completa.
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Detraibilità spese visto di conformità
Ricordiamo che le spese per il visto di conformità sono detraibili, anche se la spesa è stata sostenuta nel 2021. Lo ha chiarito il decreto Milleproroghe definitivamente convertito in legge il 24 febbraio scorso.
In particolare sono detraibili anche le spese per il visto sostenute dal 12 novembre 2021 al 31 dicembre 2021, ovvero il periodo che va dall’ data di entrata in vigore del decreto Antifrodi alla fine dell’anno 2021.
Il Decreto Antifrodi, poi confluito nella Legge di Bilancio 2022, ha esteso a tutti i Bonus edilizi l’obbligo della congruità delle spese, tranne i casi di edilizia libera o di importo complessivo non superiore a 10mila euro.
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Foto: iStock.com/Sitthiphong
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