Energy Manager, chi è e cosa fa: nomine entro il 30 aprile

L’Energy Manager è una figura sempre più importante per la transizione energetica. Per le aziende che devono obbligatoriamente nominarlo, la scadenza è il 30 aprile. I dettagli.

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Come ormai sappiamo, la figura del cosiddetto Energy Manager è sempre più importante per la transizione energetica. Si tratta infatti di un professionista specializzato nel campo dell’efficienza energetica e della gestione dell’energia all’interno di un’organizzazione.

Quando in Italia si parla di Energy Manager, si fa sempre riferimento alla Legge 9 gennaio 1991 numero 10 (articoli 19 e 34) e alla Circolare MISE del 18 dicembre 2014.

Questa figura ha il compito di sviluppare, implementare e monitorare strategie volte a migliorare l’uso dell’energia, ridurre i costi e minimizzare l’impatto ambientale dell’azienda in cui opera. Per le aziende che rispondono a determinate caratteristiche, la nomina dell’Energy Manager è obbligatoria, e va effettuata entro il 30 aprile di ogni anno.

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Indice

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Energy Manager: chi è, competenze

L’Energy Manager, che si può tradurre come “gestore dell’energia”, come abbiamo detto è una figura che ha il compito di sviluppare, e in seguito monitorare, strategie volte a migliorare l’uso dell’energia dell’azienda in cui opera, con l’obiettivo di ridurre i costi e minimizzare l’impatto ambientale.

Per questo è necessario che abbia solide conoscenze tecniche in materia di energia, inclusi i principi di produzione, distribuzione e consumo energetico. Spesso possiede infatti una formazione in ingegneria, fisica o altre discipline scientifiche o tecniche. È inoltre essenziale avere competenze in analisi dei dati, project management e normative relative all’energia. Al momento comunque per legge non sono previsti obblighi su corsi da seguire, esami da sostenere, certificazioni da ottenere.

Energy Manager: cosa fa

L’Energy Manager gioca un ruolo cruciale nell’aiutare l’organizzazione a raggiungere i suoi obiettivi di sostenibilità. Le sue responsabilità principali sono:

  • Analisi del consumo energetico: valuta i consumi energetici dell’organizzazione per identificare le aree dove è possibile migliorare l’efficienza.
  • Pianificazione strategica: elabora piani energetici strategici che includono l’implementazione di tecnologie più efficienti e l’adozione di fonti rinnovabili.
  • Ottimizzazione dei processi: lavora per ottimizzare i processi esistenti e ridurre gli sprechi energetici.
  • Compliance normativa: assicura che l’azienda rispetti le leggi e le normative vigenti in materia di energia.
  • Formazione e sensibilizzazione: organizza formazioni per i dipendenti sull’importanza dell’efficienza energetica e sulle pratiche per ridurre il consumo energetico.
  • Reportistica e monitoraggio: monitora regolarmente i progressi verso gli obiettivi di efficienza energetica e prepara report dettagliati per la direzione, suggerendo ulteriori miglioramenti e modifiche alle strategie in atto.

Nomina Energy Manager: quando è obbligatoria e come comunicarla

L’obbligo di nominare annualmente un Energy Manager riguarda i soggetti operanti nei settori industriale, civile, terziario e dei trasporti che nell’anno precedente hanno avuto un consumo di energia superiore a 10 mila tonnellate equivalenti di petrolio (10.000 tep) per il settore industriale, o a mille tonnellate equivalenti di petrolio (1.000 tep) per i settori civile, trasporti e terziario.

La comunicazione va fatta mediante la piattaforma web FIRE >> N.E.M.O. (Nomina Energy Manager Online).
I soggetti che non raggiungano le soglie di legge previste per i consumi energetici annui possono comunque provvedere alla nomina dell’Energy Manager, tramite la stessa piattaforma.

Chi viene nominato responsabile ai sensi dell’articolo 19 della legge 10/91 viene inserito nell’elenco curato e gestito da FIRE per incarico del Ministero dello sviluppo economico (specifichiamo che non si tratta di un albo).

L’Energy Manager selezionato dall’azienda deve essere un professionista qualificato con competenze specifiche nel settore energetico e comprovata esperienza nel settore, e può essere già dipendente dell’azienda oppure un consulente esterno.

Energy Manager e Esperto in Gestione dell’Energia EGE: analogie e differenze

Le figure dell’Energy manager ai sensi della Legge 10/91 e quella dell’esperto in gestione dell’energia (EGE) ai sensi del D.Lgs. 115/08 possono coincidere, ma può verificarsi anche il caso in cui un Energy Manager non sia un EGE e il caso in cui un EGE non sia Energy Manager. In particolare, come spiega FIRE:

  • Un Energy Manager può essere al contempo EGE: è una condizione auspicabile in diversi casi, in quanto in generale un Energy Manager dovrebbe avere requisiti tali da soddisfare quanto richiesto dalla norma UNI CEI 11339 (Attività professionali non regolamentate – Esperto in gestione dell’energia – Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità), indipendentemente dal fatto che intenda certificarsi o meno. Ci sono situazioni, specie nelle grandi organizzazioni, in cui l’Energy Manager è bene sia un manager di alto livello per poter così incidere in modo efficace sulle scelte aziendali.
  • Un Energy Manager può non essere un EGE: un Energy Manager può infatti essere nominato a prescindere dal fatto che abbia o meno le caratteristiche previste dal D.Lgs. 115/08 e dalla norma UNI CEI 11339. Come abbiamo visto per l’Energy Manager al momento non sono previsti obblighi su corsi da seguire, esami da sostenere, certificazioni da ottenere.
  • Un EGE può non essere Energy Manager, in quanto l’aderenza ai requisiti previsti dallo schema di certificazione e accreditamento per la conformità alla norma UNI CEI 11339:2009 può essere rispettata anche al di fuori della nomina dell’Energy Manager.

L’Energy Manager è spesso un ruolo necessario per legge nelle grandi aziende, mentre l’EGE è una certificazione professionale che può essere utile in vari contesti, ma non è generalmente obbligatoria. Entrambe le figure mirano al miglioramento dell’efficienza energetica, ma l’Energy Manager tende ad avere una responsabilità continua e di lungo termine per la gestione energetica complessiva dell’azienda, mentre l’EGE può essere coinvolto in progetti più specifici e tecnici. In sintesi, mentre l’Energy Manager ha un ruolo più centrato sulla gestione continua e integrata dell’energia all’interno di un’organizzazione, l’Esperto in Gestione dell’Energia possiede competenze specialistiche che possono essere applicate in una varietà di contesti e progetti.

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