I risultati delle elezioni politiche di ieri e domenica (che hanno segnato il trionfo di Grillo e del Movimento 5 Stelle, decretato l’aumento dell’astensionismo – ha votato il 5% in meno degli italiani rispetto al 2008 – e dato vita a un Parlamento in cui il Centro Sinistra ha vinto alla Camera mentre al Senato il Centro Destra ha vinto nelle regioni più importanti ed è passato in testa, portando di fatto all’ingovernabilità) hanno fatto uscire allo scoperto Confprofessioni e il Cup.
Gaetano Stella, Presidente di Confprofessioni, ha dichiarato che “la gente è scontenta”, un’affermazione quasi ovvia che però nasconde un lavoro preciso, portato avanti dalla Confederazione dei sindacati nel corso della campagna elettorale, volto proprio a far partire iniziative per la crescita del paese e a dare risposte ai cittadini e alle aziende. Sono circa settanta i politici che Confprofessioni ha incontrato spingendoli verso scelte di sviluppo.
Stella ha dichiarato ieri al Sole 24 Ore, a pomeriggio inoltrato, quando il Pdl rimontava il al Senato e il Movimento 5 Stelle cresceva sempre di più: “Abbiamo scritto un manifesto per la lotta agli sprechi, per la cura dei beni culturali, per la tutela del territorio”. E ha aggiunto: “Se generalizziamo questo è il loro (dei politici, ndr) difetto: parlano senza davvero sapere, per frasi fatte. E la gente non è più disponibile”.
Tra le dimenticanze più gravi dei politici, secondo Stella, ci sono anche i giovani: eccetto Grillo, nei programmi elettorali non ne hanno parlato.
Commenti al voto anche da Marina Calderone, Presidente del Cup, che, al momento in cui già si stava chiaramente delineando la situazione di ingovernabilità, ha dichiarato: “Il recupero del Pdl, probabilmente, è stato sottovalutato, così come nessuno si era spinto a quantificare nella giusta misura il risultato di Grillo. In questa situazione occorrerebbe trovare le forze per una nuova legge elettorale e poi tornare a votare”. E prosegue, sempre sulle pagine del Sole: “Il voto parla. Gli italiani chiedono nuove regole, a nessuno piace andare a votare e mettere una croce su un simbolo, senza esprimere la preferenza per la persona che ci dovrebbe rappresentare”.
Le istituzioni professionali durante la campagna elettorale, come detto da Stella e come avevamo scritto in Confprofessioni, 5 idee per l’Italia e per i politici, hanno aperto un dialogo con i politici, cercando di imporre un nuovo ruolo sociale per gli Ordini, come intermediari tra politica e cittadini.
Nel corso del Professional Day è emerso bene il clima di incertezza. Leggi anche Professional Day, i tecnici vogliono “Riprogettare l’Italia”.
Dal canto loro, diverse forze politiche hanno cercato di comunicare con i professionisti, ma non hanno fatto abbastanza. Forse sono saliti su palco del Professional Day solo per mettersi in mostra quando la campagna elettorale si avviava alla conclusione.
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