Edilizia: quando giungeranno notizie positive sullo stato di salute del comparto più colpito dalla recessione? Se lo domandano in tanti.
Il delicato tema ha attraversato in maniera rilevante il discorso del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco in occasione dell’Assemblea annuale della Banca d’Italia del 26 maggio scorso. A suo parere “una maggiore attenzione e maggiori investimenti, pubblici e privati, per l’ammodernamento urbanistico, per la salvaguardia del territorio e del paesaggio, per la valorizzazione del patrimonio culturale possono produrre benefici importanti, coniugando innovazione e occupazione anche al di fuori dei comparti più direttamente coinvolti, quali edilizia e turismo”.
Il Governatore ha evidenziato i segni di miglioramento relativi al mercato del credito provocati dalle nuove erogazioni tornate a crescere dagli ultimi mesi del 2014; tuttavia i trend positivi non toccano ancora il settore dell’edilizia. Visco ha proseguito affermando che “le condizioni creditizie restano eterogenee. Nei settori dell’economia dove le prospettive sono già migliorate i prestiti alle aziende con condizioni finanziarie equilibrate hanno ricominciato a crescere. Nei settori per i quali la ripresa è più lenta, in particolare nelle costruzioni, si registra invece tuttora una flessione”.
Le parole di Visco hanno avuto una forte eco mediatica: Paolo Buzzetti, presidente dell’ANCE, in proposito ha affermato: “Giusto il monito del Governatore di Banca d’Italia alla politica a investire in edilizia, e in particolare su riqualificazione e salvaguardia del territorio, per rilanciare l’occupazione che altrimenti rimane troppo debole”.
Dopo aver menzionato l’iniziativa 5000 Cantieri, Buzzetti, Buzzetti ha proseguito: “Le condizioni macroeconomiche adesso ci sono, bisogna riavviare il circuito del credito che per le costruzioni, come sottolinea lo stesso Governatore, è ancora negativo, con una perdita di oltre il 70% dei finanziamenti alle imprese a partire dal 2007. I segnali che provengono oggi dal mercato della casa, però, fanno ben sperare, per questo è fondamentale che le banche accompagnino questo processo di ripresa.
Il pianeta dell’edilizia cerca la luce in fondo al tunnel (leggi in proposito anche l’articolo Detrazioni in edilizia: comparti salvati e universi paralleli): il 2015 potrebbe essere l’anno, almeno, di una piccola svolta? I segnali permangono contraddittori.
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