“Ecco la luce in fondo al tunnel”: una frase che è stata ripetuta tante volte senza troppa convinzione negli ultimi tempi con riferimento al comparto dell’edilizia nel nostro paese. Ma che sia questa la volta buona? L’alba del 2016 è stata accolta dal buon auspicio, simbolica stella cometa che deve guidare, almeno sotto il profilo dell’attitudine al cauto ottimismo, tutti gli operatori del settore. Il 2016 potrebbe infatti essere l’anno di svolta grazie ai provvedimenti contenuti nella Legge di Stabilità come la detassazione della prima casa e gli incentivi all’acquisto di case energeticamente efficienti. Ad affermarlo è la presentazione dell’Osservatorio Congiunturale sull’Industria delle Costruzioni curato dall’ANCE e illustrato dal Presidente Claudio De Albertis.
Lo studio sottolinea come il cambio di segno degli investimenti in costruzioni sarà, soprattutto, determinato dalle misure previste dalla manovra fresca di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che riguardano il mercato abitativo e il rilancio dei lavori pubblici. La previsione dei costruttori rappresentati dall’ANCE è di un aumento dell’1% in termini reali degli investimenti in costruzioni: un dato idoneo ad interrompere il trend negativo partito nel nefasto 2008. A parere dell’ANCE infatti le misure che favoriranno gli investimenti in edilizia sono legate soprattutto alle strategie fiscali sulla casa come la detassazione totale sull’abitazione principale.
L’inversione di tendenza sarà stimolata dallo sviluppo della crescita del comparto della riqualificazione del patrimonio abitativo: la previsione è che la proroga al 31 dicembre 2016 dei bonus per riqualificazione energetica, antisismica, ristrutturazione e acquisto mobili possa condurre ad un aumento dell’1,5% degli investimenti in recupero abitativo su base annua. Una previsione positiva che potrebbe conferire inerzia positiva a tutto il comparto, riportando il segno più all’ordine del giorno.
Secondo l’Osservatorio ANCE, in merito ai lavori pubblici “la Legge di Stabilità per il 2016, interviene sui principali elementi economico-finanziari che hanno ostacolato la realizzazione delle opere pubbliche in Italia. La manovra, infatti, prevede la cancellazione del Patto di stabilità interno e, grazie all’utilizzo della clausola europea per gli investimenti, un’accelerazione della spesa da realizzare nel 2016 per programmi già approvati, nonché un incremento delle nuove risorse stanziate (+4,5% in termini reali rispetto al 2015)”.
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