Le verifiche statiche delle pareti di muratura portante sono influenzate dalle eccentricità dei carichi verticali su di esse agenti.
All’interno di un sistema strutturale articolato come quello murario quasi sempre i carichi verticali risultano eccentrici.
In fase di verifica è opportuno valutare l’entità delle distanze delle rette d’applicazione dei carichi verticali rispetto all’asse baricentrico della parete, e progettualmente, laddove possibile, limitarne i valori, specialmente in corrispondenza degli appoggi dei collegamenti orizzontali di nuova costruzione o ristrutturazione.
Valori elevati di eccentricità riducono in modo considerevole le resistenze a pressoflessione della muratura esistente. Le norme tecniche pongono dei limiti, per preservare la muratura dalla parzializzazione della sua sezione in quanto non resistente a trazione.
Eccentricità e murature. Il calcolo secondo le NTC2018
La normativa tecnica, a partire dal DM 20/11/87 fino alle NTC2018, tiene conto delle eccentricità dei carichi verticali mediante un coefficiente di riduzione Φ da moltiplicare alla resistenza a compressione fd, secondo la seguente formula (par. 4.5.6.2 NTC2018): fd,rid = Φ fd
Le eccentricità possono essere associate ai pesi e ai carichi provenienti dalle pareti soprastanti il cui asse di simmetria non corrisponda con quello della parete sottostante. Spesso gli edifici storici sono stati costruiti con pareti a sezione progressivamente ridotta in proporzione all’altezza del fabbricato, con l’intuitivo scopo di risparmiare materiale laddove, sulle pareti più alte, grava meno carico gravitazionale rispetto alle pareti sottostanti.
Una seconda tipologia di eccentricità riguarda invece quella generata dalla reazione di appoggio dei solai, la cui risultante è caratterizzata da un braccio rispetto all’asse della parete sottostante (Figura 1).
Una terza tipologia riguarda l’eccentricità dovuta al vento ortogonale alla parete, nell’ipotesi che essa sia considerata semplicemente incernierata agli estremi.
La muratura non offre nessuna resistenza a trazione, pertanto eccentricità troppo elevate, con rette d’applicazione che escono dal terzo medio della parete, possono innescare parzializzazioni della sezione, con evidente riduzione della resistenza a compressione della parete. Da qui deriva il concetto semplificato di introdurre nelle verifiche statiche un coefficiente di riduzione Φ applicato alla resistenza a compressione della muratura.
In accordo agli schemi di figura 1, le eccentricità contenute al par. 4.5.6.2 delle NTC2018 sono le seguenti:
- dove es1 rappresenta l’eccentricità dovuta alla eventuale posizione eccentrica del muro del piano superiore rispetto al piano medio del muro da verificare;
- dove es2 rappresenta l’eccentricità delle reazioni di appoggio dei solai soprastanti la sezione di verifica. Queste eccentricità sono da valutarsi positive o negative a seconda che diano origine a momenti di senso orario o antiorario, e la loro somma algebrica sarà es.
Mentre ev rappresenta l’eccentricità dovuta al vento in direzione perpendicolare alla parete, la normativa tecnica introduce una ulteriore eccentricità ea comprensiva delle tolleranze di esecuzione e delle possibili imperfezioni costruttive:
dove h è l’altezza interna di piano. Le suddette eccentricità sono utilizzate nelle seguenti combinazioni:
Il valore di e1 serve per la verifica delle pareti nelle loro sezioni di estremità; il valore di e2 vale per la verifica della sezione dove è massimo il momento Mv. Al fine di evitare parzializzazioni della sezione, le eccentricità sopra descritte dovranno rispettare le seguenti limitazioni:
dove t è lo spessore della parete.
I valori delle eccentricità e1 ed e2 sono utilizzati per la valutazione del coefficiente di riduzione Φ, funzione della snellezza della parete e del coefficiente di eccentricità m così descritto: m = 6e/t
il valore di e rappresenta l’eccentricità da considerare a seconda delle verifiche, ovvero e1 oppure e2. Il valore della snellezza λ è dato dal rapporto h0 /t, dove h0 rappresenta la lunghezza libera d’inflessione della parete, funzione a sua volta dell’altezza interna di piano e del fattore di vincolo della parete. La snellezza di una parete muraria non deve essere superiore a 20.
Mediante la tabella 4.5.III delle NTC2018 è possibile ricavare il coefficiente di riduzione Φ, con interpolazione lineare per i valori non contemplati.
Eccentricità e murature. Alcune raccomandazioni progettuali
Il tema eccentricità e murature mette in evidenza l’importanza di ridurre gli effetti delle eccentricità dei carichi, in particolar modo riguardo i collegamenti di nuovi solai nelle pareti all’interno di ristrutturazioni di immobili in muratura portante. Spesso le murature esistenti possono nascondere scarse resistenze e qualità di tessitura, perciò risulta importante limitare l’aggravio proveniente da carichi eccentrici.
Le eccentricità dei carichi verticali possono altresì contribuire alla perdita di monoliticità delle pareti multistrato a sacco, determinando la separazione dei diversi strati che compongono la loro tessitura. (Figura 2).
Il calcolo delle eccentricità riguarda pertanto non solo un aspetto computazionale ma anche di dettaglio progettuale che va studiato attentamente per non sottovalutare l’eventualità di parzializzazione delle sezioni murarie.
Articolo originariamente pubblicato su Ingegneri.cc
Riduzione del rischio sismico degli edifici storici in muratura
Riduzione del rischio sismico degli edifici storici in muratura
L’Italia è certamente il Paese che più di ogni altro è caratterizzato dal connubio di un alto numero di edifici storici e di terremoti. Le problematiche tecniche ed economiche degli interventi sugli edifici esistenti sono pertanto diventate prevalenti nell’attività degli ingegneri edili e degli architetti. Un settore particolarmente ampio, oggetto del presente volume, è quello della stabilità delle costruzioni in muratura soprattutto per la specificità del loro comportamento e delle soluzioni tecniche più efficaci per il loro consolidamento.L’opera tratta delle procedure per la conoscenza, l’analisi e la definizione degli interventi per la riduzione del rischio sismico, congruenti con il comportamento degli edifici esistenti in muratura.In questo manuale è illustrato un nuovo approccio recepito dalle Norme Tecniche per le Costruzioni 2018 e dalla relativa circolare esplicativa che deriva dalla lunga esperienza italiana sugli edifici monumentali, ma che è applicabile sull’intero patrimonio edilizio storico in muratura. In particolare, data l’ormai cronica ristrettezza dei finanziamenti, viene affrontata la rilevante problematica delle “priorità” nella scelta degli interventi e degli edifici su cui intervenire, con l’obiettivo di migliorarne la performance complessiva.
Eva Coïsson | 2019 Maggioli Editore
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento