Sulla possibile proroga delle detrazioni del 55% sugli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, si leva una voce ‘fuori dal coro’ di coloro che hanno accolto con sollievo le dichiarazioni del Ministro dell’ambiente Corrado Clini sulla reintroduzione degli incentivi anche dopo il 31 dicembre 2011. A giocare il ruolo di Bastian Contrario è Lapo Borghi, vicepresidente dell’Aniem, l’associazione delle piccole e medie imprese del settore edile.
Gli interventi di riqualificazione energetica ‘indiscriminati’ generano soltanto l’illusione di un sostegno all’edilizia, non risolvendo nei fatti il problema. Questa è, in estrema sintesi, la posizione del numero due di Aniem.
Per Borghi, analizzando le tipologie degli interventi eseguiti fino a oggi che hanno beneficiato dalle detrazione del 55%, gli sconti fiscali sono stati ottenuti soprattutto per la sostituzione di caldaie e di infissi, ma non rappresentano un vero e proprio moto di sostegno all’edilizia.
Secondo l’associazione che riunisce circa 8.000 imprese edili, “forse è giunta l’ora di rendere selettivi gli incentivi, cioè renderli mirati agli edifici di pregio, nei centri storici, o a quelli semi recenti (20-30 anni). Tagliando fuori l’edilizia post bellica senza pregio con l’obiettivo ben più innovativo di favorire interventi di riqualificazione urbana come vero volano dell’edilizia del futuro”.
In Italia, secondo i dati del Censis, la quota di edifici con più di 40 anni, soglia temporale oltre la quale si rendono indispensabili interventi di manutenzione e di sostituzione di gran parte dei componenti edilizi dei fabbricati, sta crescendo progressivamente: oggi quasi il 55% delle famiglie occupa un alloggio realizzato prima del 1971.
“In un contesto simile pensare di intervenire in modo generalizzato sulla riqualificazione energetica e sulle prestazioni termiche di immobili spesso irrimediabilmente energivori pare insensato”, conclude Borghi. “Occorre coniugare sostenibilità e redditività degli investimenti con obiettivi sociali ed ambientali realmente perseguibili”
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