Decreto Valutazione Impatto Ambientale, ok del Governo: le novità

Ridurre i tempi, aumentare la responsabilità dei dirigenti, rendere omogeneo il regolamento sul territorio nazionale, ampliare la nozione di impatto ambientale…

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera definitivo al decreto legislativo che attua la direttiva 2014/52/UE del Parlamento europeo del 16/4/2014 e modifica l’attuale procedura di Valutazione Impatto Ambientale (VIA) e di Verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale (VIA).

Lo scopo del decreto è efficientare le procedure e alzare i livelli di tutela ambientale, correggere i problemi riscontrati da amministrazioni e imprese per gli investimenti in opere, infrastrutture e impianti per la crescita sostenibile. Attualmente i tempi per la conclusione dei procedimenti di VIA sono lunghissimi a causa della frammentazione delle competenze normative, regolamentari e amministrative tra Stato e Regioni. Il decreto tenta di superare tale frammentazione e di accorciare i tempi. ma vediamo le principali novità.

Valutazione impatto ambientale, le novità

– il decreto VIA comprende una nuova definizione di “impatti ambientali”, basata sulle prescrizioni della direttiva Ue, che comprende anche gli effetti significativi, diretti e indiretti, di un progetto sulla popolazione, la salute umana, il patrimonio culturale e il paesaggio;

– per i progetti di competenza statale, il decreto prevede la facoltà di richiedere, in alternativa al provvedimento di VIA ordinario, il rilascio di un “provvedimento unico ambientale”, che coordini e sostituisca tutti i titoli abilitativi o autorizzativi riconducibili ai fattori ambientali;

– il decreto VIA prevede anche la riduzione dei tempi per la conclusione dei procedimenti: “perentori” vengono definiti i termini sulla responsabilità disciplinare e amministrativo-contabile dei dirigenti, nonché sulla sostituzione amministrativa in caso di inadempienza;

– viene inserita una norma transitoria che consenta al proponente di richiedere l’applicazione della nuova disciplina anche ai procedimenti attualmente pendenti;

– come si diceva sopra, il decreto prevede regole omogenee per il procedimento di VIA su tutto il territorio nazionale, razionalizzando la divisione dei compiti amministrativi tra Stato e Regioni. Previsto anche un nuovo articolo dedicato al procedimento autorizzatorio unico di competenza regionale che disciplina le procedure di competenza delle Amministrazioni territoriali;

– la possibilità di presentare nel procedimento di VIA elaborati progettuali con un livello informativo e di dettaglio equivalente a quello del progetto di fattibilità, comunque a un livello da consentire la valutazione degli impatti;

l’eliminazione per il proponente dell’obbligo, nella verifica di assoggettabilità a VIA, di presentare gli elaborati progettuali: per lo “screening” sarà sufficiente uno studio preliminare ambientale, come da normativa europea;

– nel caso di modifiche o estensioni di opere esistenti, il decreto sulla Valutazione di impatto ambientale prevede la possibilità di richiedere all’autorità competente un pre-screening, ovvero una valutazione preliminare del progetto per individuare l’eventuale procedura da avviare e migliorare le prestazioni ambientali dei progetti;

– la riorganizzazione del funzionamento della Commissione VIA;

– completa digitalizzazione degli oneri informativi a carico dei proponenti

– l’ampliamento della partecipazione del pubblico e, in particolare, dei residenti nei territori potenzialmente interessati da un progetto sottoposto a procedura di VIA.

Leggi anche Valutazione Impatto Ambientale (VIA): cosa chiedono le Regioni

Per quanto riguarda la normativa europea (2011/92/UE e 2014/52/UE) leggi: Valutazione impatto ambientale: è arrivato il testo coordinato delle Direttive UE

Redazione Tecnica

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