Con l’esame congiunto del Disegno di Legge n. 683 e dei testi connessi, il Senato torna a porre l’attenzione sul ruolo e sulla disciplina dei Consulenti Tecnici d’Ufficio (CTU) e dei periti nel sistema giudiziario. Il provvedimento, attualmente all’esame della Commissione Giustizia, introduce una serie di misure volte a rafforzare la qualificazione professionale e la tutela economica di queste figure: requisiti più stringenti per l’iscrizione agli albi, obbligo di formazione continua tecnico-giuridica e criteri più certi per la liquidazione dei compensi.
Un intervento che risponde a un’esigenza concreta: rendere più attrattivo e sostenibile l’impegno dei professionisti tecnici in ambito giudiziario, in un momento storico segnato da un forte calo di disponibilità e da un mancato ricambio generazionale. È in questo quadro che si inserisce anche l’intervento del Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori CNAPPC Massimo Crusi che, in audizione al Senato, ha evidenziato le principali criticità e le proposte migliorative avanzate dalla categoria.
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Prontuario del CTU
Le funzioni di Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) hanno con il tempo assunto sempre più rilevanza e centralità nel processo in contrasto al fatto che per moltissimo tempo non se ne sia mai curata una qualificazione ed una spe-cializzazione.Cosicché, complice anche la crisi economica che ha attraversato il mondo delle professioni, molti sono i consulenti negli anni iscritti negli elenchi dei tribunali con scarse conoscenze e poche sensibilità degli ambiti in cui si trovano ad operare.L’autore, con l’abilità e la preparazione riconosciute, anche in questa seconda edizione aggiornata alle disposizioni della c.d. Riforma Cartabia, che giunge a quattro anni dalla prima, è riuscito a compendiare in un testo snello e di facile consultazione tutto il sapere, complesso e diversificato, del Consulente Tecnico.L’opera, in un quadro di sintesi strutturata con riflessi operativi, analizza le funzioni, gli ambiti processuali, le regole procedimentali, le responsabilità e le pratiche attività del Consulente Tecnico di Ufficio nei diversi momenti dell’incarico; l’analisi è arricchita di esempi, di tabelle esemplificative osservare/fare, di sezioni Faq e normative di riferimento e, al termine di ogni capitolo, dei Focus con i quali l’autore non rinuncia ad approfondimenti monotematici innovativi per contenuti e che rivelano bene il carattere dell’opera: semplice ma non semplicistica.Insomma tutto quello che un Consulente Tecnico d’Ufficio dovrebbe conoscere della propria attività: dalle norme di riferimento, all’albo ed all’elenco nazionale dei consulenti tecnici, da come svolgere le operazioni di consulenza alla relazione peritale, dai metodi e strategie per lo svolgimento dell’esperimento conciliativo a come richiedere il compenso al giudice fino alle responsabilità nei diversi profili.Completa il lavoro l’appendice con le maggiori formule per il Consulente Tecnico ed un pratico glossario dei termini in uso.Paolo FredianiGeometra libero professionista, svolge attività di consulente, perito ed ausiliario nella pubblica giurisdizione. Dal 1999 è libero docente in corsi di formazione e partecipa, in qualità cultore delle materie, a seminari e convegni. È docente presso la Scuola Superiore della Magistratura e a contratto presso Università di Pisa – Dipartimento Ingegneria Civile e Industriale nel corso di Laurea “Tecniche per le costruzioni civili e la Gestione del Territorio”. È autore di volumi e trattati sulla materia per i maggiori editori italiani. Collabora con quotidiani e portali d’informazione giuridica. In qualità di esperto è componente della Commissione estimo e attività peritali del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati.
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Formazione tecnico-giuridica standardizzata per i CTU
Queste le parole di Crusi sull’importanza di una formazione specifica per i CTU: “È importante che il Parlamento attraverso i provvedimenti in discussione al Senato miri a rafforzare il ruolo dei Consulenti Tecnici d’Ufficio (CTU). Registriamo, infatti, da un lato, una grande riduzione del numero dei professionisti disponibili a svolgere questi incarichi, dall’altro, siamo in presenza di un mancato rinnovo generazionale. L’importanza e la delicatezza del lavoro che viene chiamato a svolgere un CTU deve indurci a porre molta attenzione al tema di una formazione tecnico-giuridica specifica omogenea su tutto il territorio nazionale. Ciò per garantire la qualità delle consulenze tecniche e per ridurre il rischio di errori procedurali che possano pregiudicare i processi. Formazione che potrebbe senz’altro essere affidata, relativamente alla nostra professione, al sistema ordinistico provinciale”.
Compensi equi e in tempi certi
Crusi ha continuato sollevando il tema della retribuzione dei CTU: “Importante poi la questione della liquidazione dei compensi, fattore questo che allontana i professionisti dal ruolo di consulenti. Intervenire opportunamente sulla liquidazione dei compensi degli ausiliari del giudice, introducendo tempi certi, rappresenta sicuramente una maggiore tutela per i Consulenti ed un elemento di equità. Una tempistica definita è, infatti, un importante passo avanti per assicurare pagamenti puntuali ai Consulenti Tecnici per evitare non solo quelle attese eccessive che si sono riscontrate, ma, talvolta l’impossibilità stessa di percepire il compenso.”
“Relativamente ai compensi degli esperti stimatori nelle procedure esecutive immobiliari, va assolutamente superato il legame tra compenso dell’estimatore ed esito della vendita immobiliare, eliminando così una stortura normativa introdotta nel 2015. Da qui la necessità di abrogare questa disposizione, come proposto, ripristinando il principio secondo il quale il compenso va commisurato al lavoro svolto.”
Seguiremo l’iter del disegno di legge (scarica qui sotto il testo).
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