Nel dpcm dell’11 marzo, che elenca le attività che devono essere aperte e quelle che devono essere chiuse per l’emergenza Coronavirus, non si parla mai esplicitamente di studi tecnici o professionisti tecnici. Si parla però di “attività professionali”, che non sono obbligate a chiudere. Per tutte le attività professionali si raccomanda che:
a) sia attuato il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalità di lavoro agile per le attivita’ che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;
b) siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonche’ gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva;
c) siano sospese le attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione;
d) assumano protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale;
e) siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali;
8) per le sole attività produttive si raccomanda altresì che siano limitati al massimo gli spostamenti all’interno dei siti e contingentato l’accesso agli spazi comuni;
9) in relazione a quanto disposto nell’ambito dei numeri 7 e 8 si favoriscono, limitatamente alle attività produttive, intese tra organizzazioni datoriali e sindacali:
10) Per tutte le attività non sospese si invita al massimo utilizzo delle modalità di lavoro agile.
A quanto pare, ma non ci sono indicazioni precise in merito, non è obbigatorio chiudere ma non lo è neanche tenere aperto. Per la salute di tutti, sarebbe opportuno chiudere (questo è un suggerimento di Ediltecnico). Se si decide di tenere aperto, bisogna seguire le indicazioni sopra riportate.
Coronavirus, bonus mensile per i professionisti
Il consiglio dei ministri ha portato a 25 miliardi di euro (approvati da Camera e Senato, aggiornamento del 12 marzo) lo stanziamento per far fronte all’emergenza Coronavirus. Dovrebbero esserci risorse anche per i professionisti a partite IVA: l’allargamento a tutt’Italia dell’indennità inizialmente prevista solo per le zone rose. Il 13 marzo, si riunirà il CdM sul nuovo decreto economico.
Indennità professionisti Coronavirus: ecco il DL per quelle che all’inizio erano le primissime «zone rosse»
Articolo del 4 marzo. È stato approvato venerdì 28 febbraio dal Consiglio dei ministri il decreto legge 9/2020 che introduce misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. 500 euro al mese per un massimo di tre mesi e pagamenti sospesi. Questa indennità per le partite IVA dovrebbe essere estesa a tutto il territorio nazionale con il decreto che il CdM discute domani. Leggi tutto
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Foto: istock/Sushiman
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